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Quando la compagnia low cost, porta in alto il 'disagio'
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Articolo di Alessandro Gallucci*
11 maggio 2008 0:00
 
La storia che sto per raccontare ha dell’incredibile eppure è vera ed ha coinvolto più di 50 persone tra l’1 ed il 4 maggio appena passati. Il tutto succede tra l’aeroporto di Brindisi e quello di Verona, tra lo stupore generale e la frustrazione collettiva di noi passeggeri; ma andiamo per gradi. Il primo maggio doveva partire un volo della Myair dall’aeroporto di Brindisi, destinazione Bergamo Orio al Serio, partenza prevista inizialmente alle ore 9.20 . Qualche giorno prima della partenza, essendo suo dovere – anche se mi viene da pensare visto il comportamento successivo, che si sia trattato solo di gentilezza – la suddetta compagnia ci avvisa via mail che il volo ha subito uno spostamento orario e quindi partirà alle ore 17.55 . Sempre con una cortesia da fare invidia ad un galantuomo d’altri tempi la compagnia ci espone nella mail i nostri diritti e il modo per esercitarli.
Giovedì 1 maggio, quindi, ci presentiamo al Check-In alle ore 17 circa, lì inizia un’odissea che ha del paradossale. Prima di tutto il volo è spostato alle ore 23.55 !!! La cosa più bella è che nessuno in aeroporto sapeva se il volo sarebbe effettivamente partito. Quella gentile compagnia aerea si trasforma in un muro di gomma che non lasciava trasparire nulla. I nostri diritti di passeggeri (informazioni costanti ed adeguate, proposta di soluzioni alternative ecc. previsti dal regolamento comunitario n. 261/2004) si sono all’improvviso trasformati in odiosi adempimenti cui la Myair si è sottratta.
A precise richieste di cambio del volo, i responsabili al check-in ci hanno detto che le compagnie low-cost, per contratto non sono tenute a proporlo. Una clausola sicuramente vessatoria che ognuno di noi dovrebbe far dichiarare inefficace dal giudice, in casi come questo. Nel frattempo i nostri diritti erano sempre un miraggio. Chi voleva parlare con il call-center della compagnia doveva farlo a proprie spese, ed il numero è un 899. La carta dei diritti del passeggero, in queste circostanze, da diritto a due telefonate o fax. Forse quel giorno all’aeroporto di Brindisi i telefoni erano rotti. Il peggio doveva comunque arrivare, dopo una telefonata di un passeggero (al modico costo di 12 euro) l’operatore di call-center della Myair ci diceva che non si sapeva con certezza se il volo sarebbe partito. Al check-in ci dicevano che erano in possesso di un documento che attestava con certezza che il volo sarebbe partito. Bene, pensavamo di poterlo vedere, solo per nostra tranquillità. Naturalmente no, il contenuto era riservato!!! Forse conteneva qualche dichiarazione dei redditi?!?!?!
Il culmine è arrivato quando ho richiesto agli operatori del Check-In le generalità perché se avessi dovuto far causa alla compagnia almeno non avrei avuto problemi ad rintracciare qualche testimone “qualificato”. Incredibilmente una di loro alla mia cortese richiesta si è allontanata ed ha girato il cartellino identificativo!!! Ad oggi non so ancora se era dipendente dell’aeroporto o della Myair, chiamerò “Chi l’ha visto”!
Morale della favola, alcuni passeggeri (chi scrive compreso) per avere certezza di arrivare alle proprie destinazioni, sono stati costretti a cambiare il volo a proprie spese e con tutti i disagi (economici compresi) del caso. Solo il lunedì successivo, e dopo un litigio con un operatore al telefono (riteneva la mia richiesta non evadibile perché l’informazione era riservata), ho saputo che il volo è partito alle 23.55. Un po’ in ritardo … se ce lo avessero detto subito.
Altro viaggio altra sorpresa. Il 4 maggio un “fortunato” gruppo di passeggeri sta per imbarcarsi sul volo Air Italy, Verona – Brindisi delle 17.50 , arrivo previsto ore 19.20. Quando più di 2/3 dei viaggiatori era stato imbarcato sulla navetta che li avrebbe condotti all’aereo, il dietrofront: “ordini dall’alto” tutti di nuovo nell’aeroporto. Anche qui stessa storia, nessuno all’inizio sa spiegare il motivo. Passano circa 20 minuti e si presenta una responsabile della compagnia aerea che parla a pochi passeggeri (poteva almeno usare il microfono!), non tutti sentono la strabiliante notizia che viene riportata. Il volo ha difficoltà ad atterrare a Brindisi perché la pista è stata accorciata causa lavori!!!
Non tutti sentono l’incredibile notizia, così succede che un paio di passeggeri lo apprendono solo durante le operazioni di decollo. Pure in questo caso, nessuna alternativa, nessuna possibilità di ottenere garanzie sull’orario di arrivo a Brindisi. L’odissea continua; ore 20.55, arrivati a Bari, 45 minuti di attesa per il ritiro bagagli in quanto gli operatori addetti si trovano in difficoltà a smaltire la quantità di bagagli in più rispetto a quella prevista. Non finisce qui, navetta per Brindisi, partenza ore 22.30, un’ora e mezzo per arrivare a destinazione.
L’imponderabile assume le vesti del fantozziano ed il pullman si trova davanti una serie di Tir che svolgevano un trasporto eccezionale. Rimedio: più di 15 chilometri sulla complanare per cercare di superare questi Tir!!! Risultato: al rientro sulla superstrada un Tir ci ri-supera!!! Arrivo a Brindisi ore 24.00 . Chi deve tornare a Lecce ed ha la fortuna di avere qualche parente o amico che lo aspetta è ben fortunato, per gli altri … solo taxi. L’ultimo bus-navetta per Lecce è alle 21.30. Oltre la beffa pure il danno.
Il fatto è stato sottoposto all’attenzione dell’Enac. Se l’accorciamento della pista fosse vero, beh allora il prossimo viaggio meglio prenotarlo per Lourdes, ritardi permettendo … !

*Avvocato, Network Legale Aduc, Lecce 
 
 
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