La lista è infinità e non sarà certo questo breve racconto a scaldare gli animi, agitare la melma e a far smuovere qualcosa. Oggetto: Sanità pubblica. Non certo gli operatori, soprattutto infermieri e in parte medici, ma la macchina del Servizio Sanitario Pubblico, quello della regione Toscana nella fattispecie.
Una delle tante storie, e neanche tanto drammatiche, che si aggiunge al museo degli orrori alimentato da responsabili e politici con la faccia di tolla. Una di quelle storie grazie alle quali nascono e si alimentano e proliferano gli estremismi umani e politici, e il desiderio dei tanti a non sentirsi in dovere di contribuire al pubblico benessere… ché benessere non è.
Ecco la storia.
Una ragazza di 16 anni. Polso slogato e molto mal messo da alcune settimane, difficoltà e quasi impossibilità a scrivere e stare serena nella sua quotidianità. Risonanza magnetica. Primo appuntamento disponibile: aprile 2024. Ma sta male…. niente: aprile 2024. Intramoenia: anche domani mattina. Privati esterni all’ospedale, anche questi da domani mattina, prezzo medio 500 euro.
Sì, lo sappiamo: c’è molto, ma molto di peggio. Ma anche questo è un pezzo da collezione per il museo degli orrori.
Nessuno farà le scuse. Se ci rivolgiamo al difensore civico della Toscana (autorità intermediaria tra cittadino e pubblica amministrazione, a cui quest'ultima è obbligata a rispondere), al massimo ci dirà che ha mandato una lettera alla specifica Asl e che questa gli ha risposto che meglio di così non sanno come fare.
E mentre rimbomba ancora lo sciopero del personale medico e infermieristico dei giorni scorsi, i politici di governo e del ministero che dicono che hanno stanziato milioni e milioni proprio alla bisogna e gli amministratori locali che evidenziano si tratti di erogazioni al pari di bruscolini che non lambiscono il problema… mentre accade e si reitera tutto questo, la ragazza di sedici anni si tiene il suo polso malandato e comincia a fare colletta tra parenti e amici per andare da un qualche privato. La ragazza per la quale il suo babbo paga le proprie imposte per il servizio sanitario nazionale. La ragazza che cresce, osserva, soffre e capisce dove le è capitato di nascere…. già sentiamo l’eco: “le potrebbe capitare di peggio”... sì, certo...
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