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Sostituzione etnica nella preistorica Danimarca. Cacciatori, contadini e allevatori 
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Articolo di Primo Mastrantoni
17 febbraio 2024 11:14
 
Sono interessi diversi e i conflitti ne sono l'espressione: i cacciatori-raccoglitori hanno bisogno di ampi spazi per soddisfare le proprie esigenze alimentari ma sono in competizione con l'attività degli agricoltori che devono preservare le coltivazioni dalle incursioni di chi va a caccia o ricerca cibo; a loro volta ci sono gli allevatori che hanno necessità di praterie per il pascolo degli animali piuttosto che di aree a semina.

Per questi motivi nel Neolitico si accese in Danimarca uno scontro che portò a una vera e propria sostituzione "etnica" fra le diverse popolazioni.
La caccia e la raccolta erano la strategia di sussistenza impiegata dall'Homo erectus e dall' Homo sapiens. I cacciatori-raccoglitori preistorici vivevano in gruppi nomadi costituiti da famiglie di poche dozzine di persone, soggiornavano in insediamenti temporanei, cacciavano animali e raccoglievano uova, semi e frutta. Con la fine delle glaciazioni gli uomini modificarono le loro abitudini, si legarono ai territori nei quali si erano stabiliti e scoprirono che i semi potevano essere utilizzati per la riproduzione delle piante. Impararono, inoltre, a catturare gli animali vivi per custodirli come riserva di cibo.
Le tre diverse tipologie di attività entrarono in competizione quando i terreni agricoli si ampliarono e quando l'attività di allevamento divenne intensiva.
I contrasti, trasformatisi in scontri e sostituzioni "etniche", sono documentati da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica "Nature", i cui risultati si basano sull'analisi del Dna di scheletri rinvenuti in Danimarca. 

L'idea che la transizione, tra le varie fasi di attività delle popolazioni, sia stata pacifica è smentita dalla ricerca alla quale hanno partecipato 40 istituti, tra i quali l'Università svedese di Lund.

 Per circa cinquemila anni (10500-5900 a.C.) la popolazione danese fu rappresentata da cacciatori-raccoglitori; successivamente l'area fu occupata da agricoltori, i cui antenati erano di origine anatolica (l'attuale Turchia). La sostituzione fu piuttosto aggressiva come emerge dal Dna degli scheletri dei coltivatori nel quale non si ritrova un apporto della precedente popolazione. Passarono mille anni e gli agricoltori furono a loro volta sostituiti bruscamente da allevatori provenienti dalle steppe orientali. 

Oltre che dall'analisi genetica, questi passaggi sono documentati anche dalle caratteristiche strutturali delle persone, dall'esame della dieta e dall'uso del suolo.

Il professor Morten E. Allentoft, dell'Università di Copenaghen (Danimarca) rileva come i due avvicendamenti della popolazione siano stati accompagnati da cambiamenti sostanziali nell'utilizzo del suolo: il paesaggio,  dominato dalla foresta, cambiò a causa del disboscamento effettuato dagli agricoltori per ricavare terreni coltivabili  e subì una ulteriore trasformazione a opera degli allevatori con la creazione di pascoli per gli animali. 
Passaggi millenari durante i quali la sopravvivenza dettava legge.

(articolo pubblicato su LaRagione di oggi)


 
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