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Spagna. I pazienti ben informati superano meglio la malattia
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Articolo di Mateo Balin
11 giugno 2008 0:00
 
Il sistema sanitario nazionale sta vivendo un cambio culturale nel rapporto medico-paziente. L'abbondanza di informazioni sulle malattie ha modificato la tradizionale visione sintetizzata nella frase "quello che dice il dottore e' vangelo". Esercitando la loro liberta', i pazienti sono divenuti piu' esigenti e pretendono dai medici conoscenza e rapporti piu' rispettosi. E' una richiesta rivoluzionaria, confortata dall'"evidenza scientifica", per la quale i pazienti ben informati superano meglio la malattia.
Se la soddisfazione dei pazienti dovrebbe essere l'obiettivo prioritario dei sistemi sanitari, la figura del paziente istruito condizionera' per sempre il modo d'affrontare questa sfida. Il libro dell'Instituto Europeo de Salud y Bienstar Social -un compendio delle riflessioni di 60 personalita' del settore sanitario (inclusi gli assessori delle autonomie)-, sostiene che l'unico modo per affrontare la delusione dei pazienti cosi' come emerge dalla "marea di reclami" che arrivano al Defensor del Pueblo, e' che la classe medica valorizzi il loro nuovo ruolo. La richiesta altro non e' che il compimento del precetto costituzionale, in base al quale il paziente ha diritto a ricevere un'informazione di "qualita', opportuna e accessibile". E' essenziale per accompagnare la fase del trattamento della patologia, giacche' esistono "chiare evidenze" sul fatto che i malati ben informati ottengono un miglioramento superiore rispetto agli altri, come sottolinea il coordinatore del documento, Manuel de la Pena.
Alla mancanza d'informazione s'aggiunge il rapporto umano, che "molte volte" lascia insoddisfatto il paziente, e deriva, secondo de la Pena, dalla scarsita' di tempo del medico (di qui la richiesta di dieci minuti a visita nell'assistenza primaria), dallo stress che si crea nell'ambiente e dalle carenze tecnologice per una migliore efficacia burocratica. Tutte richieste che provengono dal sindacato dei medici.
Alfabetizzazione sanitaria
Gli esperti concludono che e' "vitale " stimolare lo sviluppo dell'alfabetizzazione sanitaria per far si' che le persone convalescenti non siano solo informate, ma anche "medicalizzate". Cio' presuppone che i medici migliorino il loro rapporto con i malati e li rispettino di piu'. "L'ideale sarebbe che i pazienti medicalizzati mantenessero aperta la comunicazione con i professionisti sanitari che li curano in modo da redigere piani di autogestione della malattia".
Tra le misure atte a sviluppare questo rapporto sono indicate la promozione di pagine web sorvegliate in materia sanitaria, l'accessibilita' agli ultimi trattamenti e, "in modo particolare", la libera scelta del medico e dell'ospedale affinche' i pazienti possano scegliere liberamente il professionista e la struttura sanitaria, sul modello "idilliaco" svedese.
Altre richieste raccolte nel libro "La satisfaccion de los pacientes" si riferiscono alla "necessita' di promuovere una medicina piu' personalizzata, attraverso trattamenti à la carte. Per ottenerla, dicono gli esperti, bisognerebbe omogeneizzare l'accesso allo stesso trattamento in tutte le comunita' autonome, che tradizionalmente si dimostrano "disuguali".
Il campo sperimentale per conoscere la nuova realta' medico-paziente sara' quello delle nuove tecnologie applicate alle malattie (cellule staminali), benche' cio' richieda piu' risorse e una cooperazione tra sanita' pubblica e privata "piu' trasparente e responsabile" verso il paziente.
Alla presentazione del libro, il Difensore Civico, Enrique Mugica, ha sostenuto che la sanita' pubblica spagnola -"anticamente un modello"- deve saper far fronte all'intento liberal-privatizzatore di alcune autonomie, con il conseguente indebolimento del sistema sanitario.

Tratto da Colpisa.com, trad. di Rosa a Marca
 
 
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