Niente eccezioni per l'organizzazione d'assistenza al suicidio Dignitas. Le regole d'impiego del cocktail letale SODIO PENTOBARBITAL valgono anche per lei, che dunque non puo' acquisirlo senza ricetta ne' tenerne una scorta. Lo ha deciso il Tribunale amministrativo federale il quale, d'accordo con l'Istituto del farmaco Swissmedic, sostiene che l'organizzazione non soddisfa ai requisiti richiesti per questo tipo di autorizzazione. Nel luglio 2007, Dignitas aveva inoltrato al Consiglio Federale (Governo) la richiesta di poter fornire e tenere una certa riserva di Sodio Pentobarbital per un dato periodo. L'autorita' competente, ossia Swissmedic, aveva respinto l'istanza spiegando che, in base alla legge sugli stupefacenti, l'autorizzazione in deroga puo' essere concessa solo a organzzazioni come la Croce Rossa o le Nazioni Unite quando intervengono in catastrofi umanitarie.

Nella sentenza pubblicata il 22 ottobre, il massimo Tribunale amministrativo ha avallato la motivazione di Swissmedic respingendo il reclamo di Dignitas. Anche secondo i giudici di Berna, Dignitas non soddisfa ai criteri di una speciale autorizzazione, poiche' "con tutta evidenza, essa non aiuta a sopravvivere, bensi' a morire". Niente ha potuto il riferimento di Dignitas alla Convenzione europea per i diritti dell'uomo che, all'articolo 8, sancisce il diritto all'autodeterminazione e quindi al suicidio.

L'obbligo di ricetta e il divieto di disporre di una certa scorta del farmaco servono, secondo la sentenza, a mettere al riparo da decisioni avventate, poco ponderate. In piu', offrono a ogni singolo caso la giustificazione medica dell'assistenza al suicidio. E' percio' necessario, opportuno e di pubblico interesse che una sostanza, la cui assunzione conduce alla morte, non sia immagazzinata presso un'organizzazione privata d'assistenza al suicidio, ne' ceduta all'aspirante suicida da personale non medico. (Sentenza C-178/2008 del 10 ottobre 2008).