I taxi a Firenze (e non solo) sono un problema. Spesso non si trovano e quando ci sono costano molto. L’immagine tradizionale è quella di turisti alla stazione fs in code interminabili. Se poi ti azzardi ad alzare la mano ad un raro taxi di passaggio, vieni fulminato dallo sguardo dell’indifferenza del conducente e ti senti un bischero da film newyorkese.
Il problema dell’insufficienza dei mezzi si pone ciclicamente e puntualmente i taxisti protestano perché non vogliono concorrenza, fanno incontri e si accordano con l’amministrazione ché nulla cambi. Nei giorni scorsi il Comune ha deciso di concedere 34 (trentaquattro) permessi provvisori, il “cielo non si è aperto” visto l’esiguo numero e sembra che “associazioni di categoria” e amministrazione si incontreranno a breve per risolvere il problema. Non abbiamo fiducia in entrambi visto che sempre il problema esiste e da sempre non viene risolto.

Ci azzardiamo a suggerire quella che per noi, guardando dalla parte degli utenti, è l’unica soluzione: liberalizzazione. Cioé: licenze non contingentate e decise dai taxisti, ma solo dal Comune rispetto alle esigenze della città. Si dirà: ma è così già oggi… ma evidentemente qualcosa non funziona, visto che oggi non si vergognano con la “pezza” dei 34 permessi e anche provvisori. I taxisti che si lamentano per nuove concorrenze perché le licenze se le “vendono a nero” per qualche centinaia di migliaia di euro, se ne devono fare una ragione: tutti i cambiamenti implicano qualcuno che si lamenta perché viene scalfita la propria rendita di posizione; i taxisti fanno come i luddisti che qualche secolo fa distruggevano le macchine che sostituivano i lavoratori, e loro distruggono la concorrenza… il Comune occorre che ponga fine al luddismo dei taxisti.
  CHI PAGA ADUC
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile
DONA ORA