Sui taxi che gratuitamente preleverebbero gli ubriachi che escono dalle discoteche, si è scatenata una narrativa che va dal comico allo scandaloso, fino a trasformarsi in tragedia.
Il ministro Matteo Salvini è un raffinato politico, non un improvvisatore. Le sue uscite le studia bene. E qui aveva da salvare taxisti, l’illegalità di alcune droghe e il proliferare del mercato dell’alcol.
Dei taxisti se ne parla male ovunque. Il loro boicottaggio a qualunque aumento dei taxi circolanti, e ad un mercato libero del costo del servizio, li ha fatti diventare odiosi a chiunque non abbia un qualche interesse corporativo da difendere nell’auspicare che nulla cambi.
Il loro ministro - Salvini - li usa come bacino elettorale e cartina al tornasole del suo sovranismo: se leviamo il potere ai taxisti - dice il ministro - arrivano i cattivi stranieri di Uber e come si farebbe a giustificare l’unica politica economica che siamo in grado di fare, cioé “vade retro straniero”, costi quel che costi?
Di alcol se ne parla bene, grazie a tutto il governo che, con la Coldiretti, ne fa fiore all’occhiello del made in Italy. Si pensi alle terribili pubblicità dissuasive sul tabacco e all’impennata di scudi che il governo ha fatto per una questione ben lontana: le etichette anti alcol decise in Irlanda per le bottiglie irlandesi, ma che possono circolare sul mercato Ue e magari - orrore - arrivare in Italia e minare il fiorente mercato nazionale degli alcolici.
Come recuperare i taxisti e far vedere che si fa qualcosa contro le sbornie?
Ecco i taxisti che diventano bravi (gratis per l’utenza, non per i contribuenti) nel salvare gli ubriachi che escono dalle discoteche.. e quindi: all’eccesso di alcol c’è rimedio. Continuate a bere alcol in eccesso.
Ma buona parte degli sballati che escono dalle discoteche sono tali anche per l’uso di droghe illegali che, spesso, fanno male proprio perché sono illegali (i consumatori non sanno cosa contengono se non affidandosi ai delinquenti spacciatori). Ma di questo il ministro se ne frega, chè per lui vanno bene che siano illegali e vorrebbe anche che lo fossero più di quanto già non lo siano… ministro consapevole che non è il divieto che fa sparire o rende meno pericoloso questo mercato….. ma il drogato dell’immaginario collettivo del ministro è una persona malvista dal suo potenziale elettorato, per cui “dagli dentro” col proibizionismo.
L'iniziativa del nostro ministro ha avuto successo. Taxisti che diventano salvatori di quei cattivoni che si ubriacano e che continueranno ad ubriacarsi.
L’attenzione mediatica e politica è stata spostata. Si parla meno dei taxi che mancano, non si parla dei pericoli dell’alcol, si continua a far finta che non esistano i danni del mercato delle droghe illegali (se non quando, ormai tossicodipendente ti mettono in galera o ti affidano alle comunità di recupero che intendono finanziare anche con l’8 per mille, come fossero confessioni religiose). E il ministro Matteo Salvini si fregia di una nuova medaglia di salvatore della patria, non avendo fatto altro che valorizzare e peggiorare le criticità di tutti problemi che c’erano, ci sono e che, se non cambia qualcosa, peggioreranno.
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