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Le telecomunicazioni italiane secondo Calabro' (Agcom)
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Articolo di Redazione
13 ottobre 2008 0:00
 
Il presidente di Agcom Corrado Calabro' ragiona, in un'intervista a 'Il Corriere delle Comunicazioni', sullo stato delle tlc italiane e fa il bilancio di dieci anni di liberalizzazione del mercato.

'Parlano i dati. Siamo partiti, nel 1998, da una situazione di monopolio, con alti prezzi, bassa innovazione, ed una completa mancanza di orientamento delle offerte alle necessita' della clientela.
Ora, l'Italia e' il Paese in cui sono attivi i maggiori operatori internazionali, e' il quinto mercato al mondo nelle tlc per fatturato pro-capite, e il primo nel mondo per i servizi voce di telefonia mobile. Siamo leader nella diffusione di innovazioni quali l'Umts e il Dvb-h. Nel frattempo, i prezzi sono drasticamente scesi, piu' che altrove: il 28% mentre l'inflazione e' aumentata di oltre il 20%'.

D. Oggi il settore e' in difficolta'. E' finita un'epoca?.
CALABRO': 'O almeno e' finita una fase del ciclo di vita.
E' la naturale evoluzione che sta caratterizzando tutti i mercati maturi. Ma inizia anche una fase nuova, con nuove opportunita' che possono rivelarsi anche maggiori delle precedenti. L'Italia deve saper sfruttare la nuova fase tecnologica e di mercato per catturare le nuove opportunita'.
Pero', se non ci muoviamo c'e' il rischio di perdere le posizioni acquisite'.
'Parlano i dati. Siamo partiti, nel 1998, da una situazione di monopolio, con alti prezzi, bassa innovazione, ed una completa mancanza di orientamento delle offerte alle necessita' della clientela.
Ora, l'Italia e' il Paese in cui sono attivi i maggiori operatori internazionali, e' il quinto mercato al mondo nelle tlc per fatturato pro-capite, e il primo nel mondo per i servizi voce di telefonia mobile. Siamo leader nella diffusione di innovazioni quali l'Umts e il Dvb-h. Nel frattempo, i prezzi sono drasticamente scesi, piu' che altrove: il 28% mentre l'inflazione e' aumentata di oltre il 20%'. Il presidente di Agcom Corrado Calabro' ragiona, in un'intervista a 'Il Corriere delle Comunicazioni', sullo stato delle tlc italiane e fa il bilancio di dieci anni di liberalizzazione del mercato.

D. Oggi il settore e' in difficolta'. E' finita un'epoca?.
CALABRO': 'O almeno e' finita una fase del ciclo di vita.
E' la naturale evoluzione che sta caratterizzando tutti i mercati maturi. Ma inizia anche una fase nuova, con nuove opportunita' che possono rivelarsi anche maggiori delle precedenti. L'Italia deve saper sfruttare la nuova fase tecnologica e di mercato per catturare le nuove opportunita'.
Pero', se non ci muoviamo c'e' il rischio di perdere le posizioni acquisite'.

D. Quando arriveranno le decisioni di Agcom su Open Access?.
CALABRO': 'Abbiamo appena ricevuto tutti i contributi degli operatori sugli impegni di Telecom Italia. Si e' quindi conclusa la fase di consultazione pubblica. Ora spetta a Telecom Italia replicare alle osservazioni fornite dagli operatori. Solo a quel punto avremo tutte le informazioni e i dati per poter decidere. E' un procedimento che si dovrebbe concludere nel giro di alcune settimane'.

D.Ci sara' una 'task force' per le Ngn?.
CALABRO': 'La giudico un'iniziativa che va nella giusta direzione. E' indispensabile che gli interventi per lo sviluppo delle nuove reti siano coordinati in un disegno unitario. Il problema e' complesso e servono ricette complesse: un menu di interventi coordinati e complementari che incida contemporaneamente su tutte le strozzature strutturali, sia dal lato della domanda (la bassa alfabetizzazione informatica delle famiglie italiane) che da quello dell'offerta (l'assenza di reti alternative a quelle di Telecom Italia)'.

D. A livello locale c'e' molta effervescenza.
CALABRO': 'Le municipalita' sono una risorsa. Non e' necessario avere una unica rete nazionale, considerato che le economie di scala sono presenti nella fase di offerta dei servizi finali e non in quella di realizzazione delle reti e di fornitura dei servizi wholesale. D'altronde in Europa (e negli Stati Uniti) e' proprio a livello metropolitano che si sono realizzate le prime infrastrutture di accesso completamente in fibra ottica: Londra, Parigi, Stoccolma, Vienna, Berlino, Amburgo, Amsterdam sono oramai state totalmente cablate. Serve poi un'attivita' centralizzata di coordinamento, monitoraggio e di vigilanza che assicuri l'apertura e l'interoperabilita' delle reti locali.
L'Autorita' e' ovviamente il soggetto piu' indicato a svolgere questo ruolo'.

D. Avete poteri sufficienti?.
CALABRO': 'Voglio essere chiaro: i nostri poteri non sono sufficienti a governare questa nuova fase. Si pensi a tutta la problematica connessa con i diritti di passaggio e di accesso alle infrastrutture passive, cosi' centrale, ma in merito alla quale abbiamo poteri limitati'.

D. Quando arriveranno le decisioni di Agcom su Open Access?.
CALABRO': 'Abbiamo appena ricevuto tutti i contributi degli operatori sugli impegni di Telecom Italia. Si e' quindi conclusa la fase di consultazione pubblica. Ora spetta a Telecom Italia replicare alle osservazioni fornite dagli operatori. Solo a quel punto avremo tutte le informazioni e i dati per poter decidere. E' un procedimento che si dovrebbe concludere nel giro di alcune settimane'.

D.Ci sara' una 'task force' per le Ngn?.
CALABRO': 'La giudico un'iniziativa che va nella giusta direzione. E' indispensabile che gli interventi per lo sviluppo delle nuove reti siano coordinati in un disegno unitario. Il problema e' complesso e servono ricette complesse: un menu di interventi coordinati e complementari che incida contemporaneamente su tutte le strozzature strutturali, sia dal lato della domanda (la bassa alfabetizzazione informatica delle famiglie italiane) che da quello dell'offerta (l'assenza di reti alternative a quelle di Telecom Italia)'.

D. A livello locale c'e' molta effervescenza.
CALABRO': 'Le municipalita' sono una risorsa. Non e' necessario avere una unica rete nazionale, considerato che le economie di scala sono presenti nella fase di offerta dei servizi finali e non in quella di realizzazione delle reti e di fornitura dei servizi wholesale. D'altronde in Europa (e negli Stati Uniti) e' proprio a livello metropolitano che si sono realizzate le prime infrastrutture di accesso completamente in fibra ottica: Londra, Parigi, Stoccolma, Vienna, Berlino, Amburgo, Amsterdam sono oramai state totalmente cablate. Serve poi un'attivita' centralizzata di coordinamento, monitoraggio e di vigilanza che assicuri l'apertura e l'interoperabilita' delle reti locali.
L'Autorita' e' ovviamente il soggetto piu' indicato a svolgere questo ruolo'.

D. Avete poteri sufficienti?.
CALABRO': 'Voglio essere chiaro: i nostri poteri non sono sufficienti a governare questa nuova fase. Si pensi a tutta la problematica connessa con i diritti di passaggio e di accesso alle infrastrutture passive, cosi' centrale, ma in merito alla quale abbiamo poteri limitati'.

 
 
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