testata ADUC
ABBACCHIO A PASQUA: CONVIENE?
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
11 aprile 2001 0:00
 



Roma, 11 Aprile 2001. E' tradizione: a Pasqua si mangia abbacchio. Ma conviene? Abbiamo fatto un po' calcoli -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- e li sottoponiamo alla valutazione dei consumatori, fermo restando il rispetto per le tradizioni ormai consolidate, anche se piu' che di tradizioni forse si dovrebbe parlare di interessi consolidati. Riportiamo le tipologie di agnello:
* abbacchio o agnello leggero. Ha un mese di vita ed e' alimentato con latte materno. Ha valore nutritivo inferiore all'agnellone per il minor contenuto percentuale di proteine e il maggior contenuto di grasso. Lo spezzato ha una percentuale di scarto del 60%, il coscio del 35%. Rappresenta il 70% delle carni ovine consumate.
* agnellone o agnello bianco o pesante. Ha 3-4 mesi di vita. Meno costoso e piu' nutritivo e digeribile dell'abbacchio. Lo spezzato ha una percentuale di scarto del 50%, il coscio del 30%.
* agnello adulto o castrato. Ha piu' proteine e grassi dei due precedenti.

Veniamo ai costi. Lo spezzato di abbacchio costa mediamente 30mila lire al kg e ha il 60% di scarto, il coscio costa 39mila lire al kg e ha il 35% di scarto. Cio' significa che la parte edibile, cioe' mangiabile, dello spezzato di abbacchio costa 48mila lire al kg e quello del coscio costa 53mila lire al kg. Un po' caro!
Considerato che il consumo dell'abbacchio aumenta nel periodo pasquale, ci piacerebbe inoltre sapere da dove vengono gli abbacchi e visto che pochi riescono a distinguere un agnello di 30 o 40 giorni, i consumatori dovrebbero stare attenti a non pagare un agnellone per abbacchio. Informarsi e' sempre utile, soprattutto per il proprio portafoglio.
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS