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ABOLIZIONE SCONTRINO FISCALE
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Comunicato 
13 giugno 2001 0:00
 


NON SE NE PUO' PIU' DI COMMERCIANTI CHE VENGONO MULTATI PERCHE' NON HANNO FATTO LO SCONTRINO MENTRE PRENDONO UN CAFFE' NEL LORO BAR O PERCHE' DANNO UN BICCHIERE D'ACQUA AD UN BARBONE.
APPELLO DELL'ADUC AL MINISTRO TREMONTI.

Firenze, 13 Giugno 2001. Un commerciante di un paese in provincia di Siracusa e' stato multato per 300 mila lire dalla Guardia di Finanza, perche' nel suo bar, si era fatto servire dalla madre un caffe' e una bottiglietta di acqua minerale, e li stava gustando seduto ad un tavolino fuori dello stesso bar.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Dopo il bicchiere d'acqua dato ad un barbone assetato, il caffe' di Pachino rientra nello sfera demenziale dell'applicazione della legge nostrana sugli scontrini fiscali. Non sappiamo se i finanzieri che hanno provveduto alla notifica della multa abbiano ragione o meno, diciamo che fanno il loro dovere e che, l'eventuale ricorso del barista siciliano, dara' ragione o torto alla loro solerzia. Ma sappiamo che stiamo toccando livelli ridicoli e se si gioca a non rendersene conto vuol dire che dalla buona fede stiamo passando al grottesco, fino alla stupidita' civica, non degli ufficiali accertatori, ma di chi, avendo il potere di intervenire, ancora non lo fa.
E la materia da prendere in considerazione non e' tanto lo scontrino del barista di Pachino o la caramella che il barista regala al figliolo di un amico, ma e' l'esistenza stessa dello scontrino fiscale come documento idoneo a rendere difficile l'evasione.
Sul piatto abbiamo gia' una promessa, del luglio 2000, dell'allora ministro delle Finanze, Ottaviano Del Turco, che, in un impeto di caccia al voto dei commercianti, con il presidente della Confesercenti si impegno' ad abolire lo scontrino per il gennaio del 2002, ben sapendo che nel frattempo ci sarebbero state le elezioni politiche e che, com'e' successo, poteva benissimo non essere riconfermato il governo del Paese alla sua parte politica.
Cogliamo l'occasione, vista l'autorevolezza di chi lo propose a suo tempo, di riprendere la proposta e avanzarla al nuovo ministro dell'Economia e Finanze, Giulio Tremonti che, tendenzialmente, secondo i manuali di economia politica e commerciale, a differenza del suo predecessore, dovrebbe essere anche piu' disponibile ad una politica di fiducia verso gli amministrati e i consumatori. Perche' di questo si tratta: dare respiro e fiducia alla piccola economia e ai suoi protagonisti, facendo diminuire le spese di gestione aziendale e rendendo piu' semplice la vita ai consumatori.
Giriamo quindi la proposta al ministro Tremonti, perche' riconsideri tutta la materia a partire proprio dal fatto che non ne possiamo piu' di episodi come quello di Pachino: sono un'offesa all'intelligenza dei consumatori e dei commercianti e, di conseguenza, un palese invito a farsi sempre piu' furbi per fregare il Fisco che ti frega.
 
 
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