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ABORTO COME MERCE ELETTORALE?
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Comunicato 
7 marzo 2001 0:00
 


L'ADUC CHIEDE A TUTTI I CANDIDATI DELLE ELEZIONI POLITICHE DI NON USARLO COME ARGOMENTO ELETTORALE: PRO O CONTRO NON PORTA VOTI, PERCHE' FAVOREVOLI E CONTRARI SONO IN TUTTI GLI SCHIERAMENTI.
L'UNICO RISULTATO SAREBBE CREARE UN CLIMA DI INTIMORIMENTO E PAURA PER CHI VI RICORRE, NEGANDO DI FATTO L'USO DI UN DIRITTO SANITARIO.

Firenze, 7 Marzo 2001. Nel dibattito/confronto per il rinnovo del prossimo Parlamento, si e' inserito anche una sorta di confronto sulla questione dell'aborto: pro e contro, riformisti e riformatori si stanno cominciando a dilaniare, convinti di perorare una causa che gli potra' portare consensi maggiori.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Si sta creando un clima di intimorimento e paura per chi ricorre all'aborto, pratica gia' di per se' non tanto pacifica grazie all'ostruzionismo di alcuni ospedali e che, per l'occasione, potrebbe anche indurre alcuni medici ad aggiungersi alla gia' numerosa schiera di obiettori di coscienza, non tanto per dar seguito ai loro convincimenti (che ci sembra piu' che legittimo), ma semplicemente per una ragion di Stato e/o di posto di lavoro. Non sarebbe una novita', specialmente in un clima elettorale dove -ogni volta- vien fatto credere che siano in gioco le sorti della Repubblica nel suo sistema/insieme: serrare le fila per compiacere a qualcuno? Non sarebbe una novita': e' un comportamento diffuso in diversi ambienti e settori: dall'economia al giornalismo, fin alla pratica sanitaria.
Ma l'argomento aborto, oggi, a 26 anni dal suo ingresso nei nostri codici come pratica legale, pur nei diversi approcci etici e religiosi, non ci sembra piu' vissuto come scontro tra il bene e il male: tant'e' che favorevoli e contrari si trovano in tutti gli schieramenti politici, indipendentemente dai loro riferimenti ideali e/o ideologici. Quindi e' un argomento che non porta voti e che, per delle eventuali modifiche legislative, crediamo possa essere fatto solo con una consultazione referendaria di tutto il corpo elettorale, ma non legandolo alla vittoria di uno schieramento di presunta destra piuttosto che un altro di presunta sinistra.
Percio' abbiamo invitato tutti gli attuali partecipanti alla campagna elettorale a non farsi trascinare da un possibile titolo in questo o quell'altro giornale rispetto alla frase piu' ad effetto che riusciranno a dire in materia, ma di ragionare sulla reale portata del fenomeno e del dramma aborto, lasciandolo alla sfera delle scelte e delle decisioni private (e quindi non-politiche) di ognuno.
 
 
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