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E' LEGGE LA RIFORMA DELL'EDITORIA
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Comunicato 
21 febbraio 2001 0:00
 


NONOSTANTE LE DECISIONI DELL'ANTITRUST E' LEGGE IL PREZZO FISSO DEI LIBRI: IL MERCATO VENDUTO SULL'ALTARE DELL'ALCHIMIA POLITICA.
IL PRESIDENTE GIULIANO AMATO SMENTISCE SE STESSO!

Firenze, 21 febbraio 2001. La Commissione Affari Costituzionali del Senato, in sede deliberante, ha approvato la riforma della legge sull'editoria, con lo stesso testo approvato alla Camera, per cui' e' diventata legge. Nel testo approvato c'e' anche il recepimento della proposta del ministro dei Beni Culturali, che ha fissato il prezzo fisso dei libri: gli sconti potranno essere solo del 10% (5 per quelli scolastici), con modifiche solo su concessione della speciale commissione del ministero di Giovanna Melandri.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Nonostante il parere contrario dell'Antitrust, ribadito per ben due volte, il Parlamento ha provveduto ad approvare una norma che dara' un duro colpo ad un mercato che, col regime attuale, aveva invece aumentato i punti vendita del 30%.
Questa e' la realta', perche' l'Ordine del giorno del Governo che impegna se stesso a costituire entro 30 giorni una commissione sulle cui proposte si potra', anche a Camere sciolte, varare un decreto legge di modifica delle norme sul prezzo fisso, e' per l'appunto una commissione, di quelle tradizionali che si fanno per non affrontare un problema, rimandarlo ed affossarlo. La battuta "non c'e' accordo? Bene facciamo una commissione …." Non e' solo una gag, ma una realta' di metodo legislativo affossatore.
Non a caso questo ordine del giorno del Governo e' frutto di uno dei maestri dell'alchimia sottile del gioco istituzionale, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'editoria, Vannino Chiti, degno allievo del dottor Sottile per eccellenza, il presidente Giuliano Amato, che ha smentito se stesso: quand'era presidente dell'Antitrust aveva bloccato come lesiva della concorrenza un proposta di regolamentazione del prezzo dei libri.
Una questione, i prezzi fissi o meno dei libri, che poteva e doveva essere frutto di un dibattito sereno fra le parti, o di rinuncia da parte dei proponenti, vista la sonora bocciatura dell'Antitrust, si e' preferita trasferirla nell'alveo delle emergenze, perche' cos'altro e' un ipotetico decreto legge in materia se non un'emergenza?
Hanno vinto gli editori che preferiscono far pagare ai consumatori il prezzo della loro incapacita' di essere e confrontarsi sul mercato, e della loro incapacita' di far abolire quelle assurde norme che vietano la pubblicita' sui libri scolastici. Ha vinto la pruderia ideologica del prezzo di Stato come garanzia di basso costo, ma che, proprio perche' ideologica, va per conto suo mentre, dove i prezzi solo liberi, i libri costano meno e le offerte sono maggiori.
 
 
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