testata ADUC
LIBERTA' IN INTERNET: DOMANI IL DE PROFUNDIS?
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
5 marzo 2001 0:00
 


APPELLO DELL'ADUC AI PARLAMENTARI: NON VOTATE CON LA RAGIONE DI STATO E DI GOVERNO MA PER LA RAGIONE DI INTERNET, CHE ESCLUDE IL CONTROLLO DEL GOVERNO SULLA SUA ESISTENZA

Firenze. 5 Marzo 2001. E' fissato per domani il dibattito e la molto probabile approvazione della proposta di legge "Disposizioni per la tutela dei nomi e di marchi nella rete Internet": la trasformazione in leggina "veloce-veloce" del progetto di Stefano Passigli, che troppo pesante e articolato per essere approvato a fine legislatura, ha ceduto il passo a 5 articoli in cui si ribadisce il concetto base: il controllo di Internet da parte del Governo.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Avevamo gia' lanciato l'allarme nei giorni scorsi, inviando l'avviso anche a tutti i deputati: il passaggio dell'assegnazione dei domini dalla Naming Authority (organismo tecnico) al Governo (Presidenza del Consiglio dei ministri) e' instaurare il controllo politico su Internet. Cosi' come il ribadire che i marchi registrati non possono essere utilizzati da altri che non i legittimi possessori, e' solo aggiungere legge a leggi gia' esistenti, con l'aggravante che la commissione governativa (Urd, Ufficio registrazione domini) che dovrebbe assegnare i domini, in presenza di contenzioso, puo' non aspettare il pronunciamento finale e le eventuali decisioni intermedie sospensive della magistratura, perche' avoca a se' il potere di sospensione: un organismo politico esecutivo che ha poterei uguali a quelli della magistratura, ci fa venire decisamente i brividi sulla schiena.
A questo nostro appello ha gentilmente risposto il relatore della legge, l'on. Giorgio Panattoni, che ha cercato di spiegarci la bonta' e l'urgenza di questa legge, ma e' stato un confronto epistolare in cui Panattoni ha ribadito la sua concezione e la sua pratica di liberta': controllo del potere esecutivo, e non a caso l'ha iscritto in quella politica di liberalizzazione del mercato che e' convinto di mettere in pratica cambiando solo i nomi e le ragioni sociali alle aziende di Stato.
Altri deputati (pochini-pochini) ci hanno risposto dandoci ragione, ma non manifestando la volonta' di opporsi all'approvazione, perche' il gruppo parlamentare di appartenenza non ha dato indicazione di votare contro.
Ecco che le ragioni di Internet e della sua liberta' sono vendute alla ragion di Stato e di Governo, come buona parte delle cose importanti che, in questa fine legislatura, sono affidate a quel votificio che chiamano Parlamento, ma in cui non si parla e si seguono solo gli ordini di scuderia, pur se contrari ai propri principi; tutto condito con l'emergenza, quella maledetta emergenza che tutto giustifica, anche l'inezia di chi -avendone il potere, non certo noi dell'Aduc- non e' stato in grado di investire il Parlamento dei suoi doveri legislativi nei tempi giusti per affrontare il problema con tempi e modi civili e civici di discussione.
Nel denunciare questa situazione, rinnoviamo l'appello a tutti i parlamentari, perche', presi da un impeto di dignita' verso se stessi e chi li ha votati, antepongano le ragioni di Internet a qualunque altra ragione.
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS