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MUCCA PAZZA: LA PRESA IN GIRO DEI TEST
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Comunicato 
15 dicembre 2000 0:00
 


I COSTI SCARICATI SUL CONTRIBUENTE

Roma, 15 Dicembre 2000. I test si dovevano fare sui bovini di 18 mesi, poi di 22, poi di 24, poi di 26. Ora le indagini riguarderanno i bovini dai 30 mesi in su, cioe' riguardera' praticamente la vacca da latte che a fine carriera, eta' 6-8 anni, viene abbattuta. Ma il consumo di carne riguarda prevalentemente il vitellone, eta' 12-18 mesi, sul quale non verranno effettuati i test diffusi che partiranno a gennaio. Una presa in giro -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- perche' i controlli andrebbero fatti proprio sulle carni maggiormente acquistate dai consumatori che sono quelle appunto di vitellone. Che senso ha spendere 130 miliardi, a carico del contribuente, per fare test sostanzialmente inutili? E' una domanda che trasferiamo al ministro della Sanita', Umberto Veronesi.
La fregatura continua in sede europea dove la Commissione ha varato una "politica di aiuti straordinari" ai produttori di carne bovina, che consiste nel finanziare l'abbattimento dei capi di oltre 30 mesi "che non siano risultati negativi" ai test sulla Bse. Un eufemismo per dire che i capi infetti eliminati saranno a carico del contribuente europeo. Insomma governanti e produttori, dopo averci rifilato carne infetta, ci addebitano i costi della pulizia. Alla beffa si aggiunge il danno.
 
 
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