APPELLO DELL'ADUC AI DEPUTATI: NON APPROVATE IL PROGETTO DI LEGGE CHE VUOLE SPOSTARE L'ASSEGNAZIONE DEI DOMINI IN MANO AL GOVERNO

Firenze, 23 Febbraio 2001. Dagli affollati cassetti del Parlamento, a fine legislatura riemergono progetti di legge che, grazie alla proverbiale emergenza che caratterizza la vita istituzionale e legislativa delle nostre istituzioni, corrono il rischio anche di essere approvati.
Cosi' il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
E siccome e' in gioco il controllo politico di Internet, cascano anche tutte le piu' tradizionali contrapposizioni di parte. E' il caso del progetto di legge -primo firmatario l'on.Nino Lo Presti- che vieta la registrazione di domini Internet quando non si ha la disponibilita' giuridica dello specifico nome.
Quarantaquattro deputati di tutto lo schieramento parlamentare, che intendono sottoporre la registrazione dei domini al controllo del Governo, stabilendo come legge quelle che gia' oggi ci sono come regole della Naming Authority Italiana, che e' un organismo tecnico che produce regole e procedure in base alle quali vengono assegnati i nomi a dominio in Italia.
E in questo progetto di legge, infatti, non si dice niente di diverso, solo che il controllo viene portato nelle mani della Presidenza del Consiglio di ministri.
La grande novita' sbandierata ai quattro venti (i domini che potranno essere registrati solo se di proprieta'), non e' gia' tutelato dalla legge che vieta, per esempio, di fare uso del marchio Fiat?
Dopo la legge sull'editoria che si prepara ad ammazzare l'informazione in Internet, equiparandola a quella non in Rete e consentendola -di fatto- solo ai grandi gruppi editoriali, questo progetto di legge si prefigge di spostare tutta l'asse di Internet verso un controllo politico governativo.
Percio' facciamo appello a tutti i deputati che credono nella Rete come luogo di sviluppo e di crescita della consapevolezza e delle capacita' individuali, di fare opposizione all'approvazione di questo progetto, perche' approvarlo ora, senza la possibilita' di un sereno confronto sulla reale portata del suo significato, sarebbe solo un danno per tutti.