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PREZZI AL CONSUMO: LA DEBACLE DELLO STATO
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Comunicato 
19 dicembre 2000 0:00
 


MOLTI PREZZI CONTROLLATI AUMENTANO PIU' DELLA MEDIA ISTAT, CHE QUINDI E' A CERTI LIVELLI SOLO GRAZIE AI PREZZI LIBERI: DOVE C'E' STATO NON C'E' CONVENIENZA PER I CONSUMATORI.

Firenze, 19 Dicembre 2000. L'Istat ha pubblicato l'indice nazionale dei prezzi al consumo per il mese di novembre 2000. Rispetto allo steso mese dell'anno scorso registra un aumento del 2,7%, mentre rispetto al mese di ottobre e +0,3%, e sui dodici mesi l'indice medio e' del 2,6%.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Quello che piu' salta agli occhi, leggendo con piu' attenzione le cifre scorporate per capitoli di spesa, e' la loro differenza con gli aumenti dei rispettivi servizi che sono erogati sotto il controllo dello Stato. Ne viene fuori un quadro sconsolante: dove c'e' la mano pubblica gli aumenti sono piu' alti, per cui, se la media Istat e' quella che e', vuol dire che lo deve ai servizi erogati dai privati che, essendo a costi piu' bassi, impediscono che il costo del pubblico sia quello medio dominante.
Crediamo che i nostri governanti siano ben coscienti di questua situazione e, ufficialmente dicono che vi stanno ponendo rimedio (non si trova un personaggio di Governo, in qualunque settore, che non dica serenamente che e' in atto una grande politica di privatizzazione e liberalizzazione dell'economia, a tutto vantaggio dei consumatori), ma lo stanno facendo solo cambiando i nomi e gli assetti societari alle aziende che gestiscono i piu' importanti servizi per la comunita', facendo molta cura che la proprieta' rimanga nelle loro mani o -quantomeno- sotto il loro controllo …. e i risultati sono questi, a danno delle tasche dei consumatori. Vediamo un po' di numeri. capitolo di spesa: abitazione, acqua, elettricita' e combustibili -media annuale Istat di aumento +5,6%. Alcuni dei prezzi controllati dallo Stato che rientrano in questo capitolo, invece, hanno questi aumenti: elettricita' +8,1, gas di erogazione +10,9. capitolo di spesa: trasporti -media annuale Istat di aumento +4,1%. I prezzi dei biglietti ferroviari aumentano invece, mediamente, del 5,2%, che e' il frutto dell'adeguamento all'inflazione con l'aggiunta del "price cup" (premio per il rispetto dei parametri di qualita'): cioe' lo Stato ha scientificamente programmato che, chi fa il suo dovere (rispetto degli impegni) sia premiato oltre l'inflazione e -guardacaso- oltre la media degli aumenti del settore … roba da privilegi di una burocrazia sovietica dei tempi andati. capitolo di spesa: comunicazioni -media annuale Istat di diminuzione -3,7%. Le tariffe telefoniche controllate diminuiscono, invece, di solo un -2,8%. Capitolo di spesa: ricreazione, spettacoli e cultura -media annuale Istat di aumento +0,5%. Le tariffe dell'ingresso ai musei sono aumentate del +2,6% Capitolo di spesa: istruzione -media annuale Ista di aumento +2,4%. Le spese per l'istruzione secondaria sono aumentate del +2,6%
  MUTUI USURAI
BENE PER IL NO AL PASTICCIACCIO E PER IL NO AL COMPROMESSO STRACCIA-DIRITTO. LA GIUSTIZIA FACCIA IL SUO CORSO. CAMBIAMO LE LEGGI CHE DANNO POTERI SOLO ALLE BANCHE.

Firenze, 19 Dicembre 2000. Sembra proprio che, per il momento, non venga fatto alcun accordo per bloccare la possibile estensione della sentenza della Corte di Cassazione che aveva aperto la possibilita' di ricontrattazione -ai livelli previsti dalla legge del 1996 sull'usura- per quelle rate di mutui che, stipulati prima dell'aprile '97 (quando questa legge entro' in vigore), sono state o devono essere ancora pagate a partire da quella stessa data.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Per il momento e' meglio cosi'. Si e' evitato il pasticciaccio di una legge affrettata sull'onda emotiva di un sistema bancario che ha reagito in modo sconclusionato ad una sentenza, facendo chiedere dal suo massimo esponente, Antonio Fazio, di stracciare diritto e buon senso. E meglio cosi' anche perche', per il momento, si e' evitato di dar fiato a contrattazioni da mercato delle vacche proposte da alcune associazioni di consumatori che, nel nome del recupero di quello che hanno chiamato maltolto (ma che era frutto di una libera contrattazione tra le parti nel rispetto della -pur ingiusta- legge), facevano strage di diritto e certezza dello stesso, portando il livello di scontro ad una logica di guerra (per l'appunto senza regole se non quella di chi fisicamente piu' forte), piuttosto che ad una revisione ragionata delle leggi che sono all'origine dell'usura legalizzata delle banche.
Non e' detta, pero', l'ultima parola. Auspichiamo che, sullo specifico, il Governo si tenga fuori e lasci fare alla giustizia il suo corso, senza sostituirsi ad essa in un impeto di assolutismo del potere e distruzione di quella loro separatezza che e' alla base del nostro contratto costituzionale.
Si tratta di una sentenza di una Corte che, pur se autorevole come la Cassazione, e' pur sempre una sentenza, non un diktat, come vorrebbero coloro che volutamente travisano la funzione della Giustizia, dando valore esecutivo generale a cio' che invece lo e' solo per un caso specifico.
Noi nutriamo perplessita' su questa sentenza, ma, forti del nostro modo di fare politica per i diritti dei consumatori, abbiamo messo la nostra struttura a disposizione dei consumatori, perche' siano informati sulle possibilita' che hanno grazie ad essa; e abbiamo predisposto modulistica e informazioni dettagliate, ma non creiamo illusioni che tutti i giudici la pensino come quelli di questa sentenza e, soprattutto, non armiamo nessuno contro alcun potere dello Stato: informiamo perche' ognuno decida di conseguenza come meglio crede, senza delegare a noi la presa di non sappiamo quale Bastille.
Bisognera' stare molto attenti e vigili, perche' le tentazioni di intervento straccia-diritto della maggioranza di Governo, e non solo, sono forti. E' una enorme occasione di aprire un dibattito per la riforma di questa legge ammazza-mercato, senza rimandare la questione a chissa' quando. L'occasione ha aperto un fronte, quello dei diritti dei consumatori, che per lo stesso legislatore prima era impensabile prendere in considerazione: oggi c'e' e va fatto pesare anche in termini legislativi.
La giustizia faccia il suo corso, cosi' come il Parlamento, tallonato da noi, dalle nostre eventuali proposte, ma non ipoteticamente assediato da militari zoppi.



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