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RC AUTO E AUMENTI TARIFFE
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Comunicato 
26 febbraio 2001 0:00
 


CI AVVICINIAMO AD UNA STAGIONE DI PREZZI FOLLI GRAZIE ALL'INCAPACITA' DEL GOVERNO CHE HA BLOCCATO TUTTO PER UN ANNO ESASPERANDO TUTTE LE PARTI. IN ATTESA DELLA NUOVA LEGISLATURA IL CONSUMATORE PUO' RIVOLGERSI, CON MOLTA ATTENZIONE, AL MERCATO VIA INTERNET E VIA TELEFONO.

Firenze, 26 Febbraio 2001. Il prossimo 30 marzo scade il decreto del Governo con cui, l'anno scorso, furono bloccate le tariffe Rc-auto. Si preannunciano aumenti nell'orbita del 4-10%, come dicono le maggiori compagnie assicurative.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Siamo punto e a capo. Perche' i problemi che c'erano l'anno scorso, ce li ritroviamo identici quest'anno, con in piu' l'aggravante dell'irrigidimento delle parti che, entrambe, sono convinte di aver avuto un danno da quel decreto del Governo: le assicurazioni perche' non hanno potuto continuare la loro folle corsa al rialzo, i consumatori perche' si sono dovuti beccare per un anno intero tariffe legittimate nel loro essere alte (perche' il blocco ci fu fermando i prezzi ad un livello alto, non certamente basso). Il Governo, invece, rimane nella sua totale incapacita' e irresponsabilita' di aver preso un provvedimento protezionistico l'anno scorso e di ritrovarsi un anno dopo punto e a capo, con l'incosciente consapevolezza che fra qualche mese non sara' piu' lo stesso Governo, e quindi di lasciare la patata bollente al suo successore: bell'esempio di aiuto al mercato e ai consumatori.
Inoltre, sugli aumenti vociferati del 4-10% non c'e' da fidarsi: le assicurazioni sono sicuramente piu'
avide, ma usano strategia, perche' fino alla scadenza del 30 marzo e alla fine della legislatura continueranno a parlare di queste cifre, ma subito dopo, senza il timore che possa essere approvato qualche altro decreto, faranno schizzare in alto le percentuali di aumento.
Gia' l'anno scorso eravamo contrari al decreto blocca prezzi, avendo individuato la necessita' di agire sull'apertura del mercato, levando i blocchi dove la concorrenza era impedita, in particolare nell'accesso ad aziende non-italiane e nel cartello delle aziende italiane. L'Antitrust ci aveva dato ragione multando quasi tutte le compagnie per 700 miliardi, ma ora tutto continua come prima perche' si e' in attesa dei risultati dei ricorsi, e in questa situazione si "riapre" il finto mercato. Succedera' il finimondo.
Ringraziando il Governo di averci portato fin qua, aspettando la prossima legislatura per capire a chi porgere le nostre richieste di apertura del mercato, ai consumatori possiamo consigliare solo di non farsi mettere i piedi in testa, per quanto possibile: non fermarsi al solito assicuratore se non ha prezzi convincenti, leggere attentamente le clausole di qualunque contratto e abbandonare le agenzie tradizionali per rivolgersi al mercato via Internet o via telefono, che e' sicuramente piu' economico, ma facendo molta attenzione ad eventuali tassi d'ingresso che poi dovessero lievitare nel tempo: tutto e' e deve essere scritto nel contratto.
 
 
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