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RC-AUTO: FOLLIE DELLE TARIFFE MINIME
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Comunicato 
4 aprile 2001 0:00
 


PERCHE' NON ABOLIRE L'OBBLIGATORIETA'?

Firenze, 4 Aprile 2001. Il giorno dopo la pubblicazione delle tabelle dell'Isvap. Al ministero dell'Industria fanno finta di fare gli interessi dei consumatori (e continuano a non prendere in considerazione l'unica cosa che potrebbero oggi fare: diminuire il carico fiscale dei premi), e la Consulta delle associazioni dello stesso ministero sta decidendo come spartirsi i 3 miliardi che la legge gli assegna per promuovere le assicurazioni che fanno i prezzi piu' bassi (come se gia' non bastasse la pubblicita' ne hanno avuto dalla pubblicazione delle stesse tabelle dell'Isvap).
Cosi il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Mentre tra le lettere che giungono alla nostra associazione, e le telefonate, e nei vari gruppi di discussione, in Internet come nei bar, si percepisce l'angoscia di consumatori che si sentono completamente disarmati. Perche', se da una parte (grazie all'effetto multa di 700 miliardi dell'Antitrust ancora in sospeso) si percepisce che la concorrenza tra compagnie c'e', dall'altro e' ben visibile che il problema e' nella tariffa che viene considerata piu' bassa, che e' comunque a livelli impossibili per le tasche del consumatore medio.
Tutti sono coscienti che questa situazione e' dovuta ad un mix infernale tra assicurazioni e clienti delle stesse, dove da sempre uno gioca a fregare l'altro, con la stessa soddisfazione che l'italiano medio prova quando riesce a fregare il Fisco. Ma le soluzioni? Il mercato senza cartelli e liberalizzato a chiunque, la diminuzione del carico fiscale … tutte soluzioni a lungo termine e che, comunque, non sembrano portare ad un cambio della mentalita' "fregatoria" che sta alla base delle due parti e dell'incapacita' d'iniziativa del legislatore e del governante.
A questo punto, forse, ci vuole un cambiamento di rotta, e proclamare che lo scoglio e' nell'obbligatorieta', su cui tutte le assicurazioni ci marciano, e per cui non scenderanno mai sotto un certo livello. In assenza dell'obbligo, come gia' avviene per altri settori assicurativi, e' evidente che la ricerca del cliente avrebbe altre propulsioni e sistemi e incentivi economici anche verso il basso. Qualcuno potrebbe obiettare che si renderebbe piu' scoperta la parte debole, cioe' la vittima non-colpevole dell'incidente; ma chi esclude che, in un ambito volontario, ognuno potrebbe assicurarsi per incidenti subiti da terzi (subendo di sua scelta le conseguenze negative nel caso non lo faccia), cosi' come avviene gia' per altri settori assicurativi?
Stante l'attuale situazione temiamo che possa solo aumentare il sommerso, cioe' coloro che sono fintamente assicurati e quindi, in caso di incidente, mettere in vero pericolo la vittima non-consapevole (che e' tale proprio perche' non si e' premunita grazie al fatto che c'e' l'obbligo per tutti di assicurarsi per danni contro terzi, ma non verso se stessi).
E' una domanda e una riflessione che rivolgiamo a noi stessi, e a tutti, compresi coloro che si apprestano a fare leggi e a governare il nostro Paese.
 
 
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