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RC-AUTO: ITALIA DEFERITA CORTE GIUSTIZIA EUROPEA
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Comunicato 
21 dicembre 2000 0:00
 


IL REGALO DI NATALE DELL'UE ALL'INCAPACITA' DELL'ITALIA DI STARE AI PATTI.
ABOLIRE LA LEGGE BLOCCA-TARIFFE, IMPEDIRE LA CONTINUITA' DEL CARTELLO DELLE ASSICURAZIONI, APRIRE IL MERCATO A QUALUNQUE OFFERTA DA QUALUNQUE PARTE DEL MONDO.

Firenze, 21 Dicembre 2000. Era nell'aria da tempo, tutti lo sapevano e facevano finta di nulla, ma e' arrivato puntuale, come un regalo di Natale all'incapacita' dell'Italia di stare ai patti: il deferimento alla Corte europea di giustizia per il decreto che aveva bloccato le tariffe Rc-Auto, congelandole per un anno da marzo scorso fino al prossimo del 2001.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Se ne poteva fare benissimo a meno, ma il Governo ha fatto di tutto per non evitare questa pessima figura nei confronti della Commissione Ue.
Il provvedimento con cui si bloccavano le tariffe era inutile e pericoloso, perche' sarebbe servito solo a rimandare il problema di un anno: avevamo paventato che niente sarebbe stato fatto, e cosi' puntualmente e' accaduto. Non solo, ma la situazione e' peggiorata, perche' le tariffe, bloccate ai livelli alti di marzo scorso, sono state ufficializzate nella loro esosita', e le parti si sono irrigidite, come sempre a spese del consumatore. Infatti e' successo che, nei rinnovi delle tariffe che sono rientrate nel blocco, le compagnie assicurative hanno fatto sparire tutte le possibili e immaginabili agevolazioni (che sono all'ordine del giorno rispetto alle tariffe base), per cui, di fatto, i prezzi sono aumentati rispetto al livello gia' esoso a cui erano giunte.
Si e' voluto bloccare un difficile processo in corso, dove il punto debole e marcio e' stato ben individuato dall'Antitrust con la sentenza che ha condannato la maggiorparte delle compagnie per aver formato un cartello di blocco e controllo dei prezzi, ed ora ci ritroviamo punto e da capo.
Le compagnie sono giustamente diffidenti nei confronti di un'istituzione che non riesce a garantire il rispetto delle regole del gioco, e si sentono anche vittime dell'Antitrust. Il Parlamento, quando scadra' il blocco -a marzo- sara' in via di scioglimento o gia' sciolto a causa delle elezioni politiche, e quindi stara' pensando a tutt'altro, tantomeno a prendere qualunque tipo di decisione che, potendo scontentare qualcuno, potrebbe inficiare la pur minima simpatia elettorale. Una situazione allo sbando, per colpa del Governo e di quelle associazioni che hanno perorato questo blocco.
Lo ripetiamo e lo ribadiamo: l'unica cosa che le istituzioni dovrebbero fare, e' controllare che le compagnie non attuino cartelli che blocchino la libera contrattazione e l'arrivo sul mercato di attori (soprattutto non-italiani) che, adusi ad essere su mercato competitivi, potrebbero indurre i mastodonti pachidermi italiani delle assicurazioni -per non essere messi in un angolo- a rivedere tutta la loro strategia commerciale.
 
 
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