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Ritardi nei pagamenti. La direttiva europea
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Comunicato di Primo Mastrantoni
10 marzo 2011 9:53
 
 La direttiva che contrasta i ritardi di pagamento entrerà in vigore il prossimo 16 marzo 2011. Gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepire e trasformare in legge nazionale le disposizioni contenute nel provvedimento. 
Le pubbliche amministrazioni degli Stati saranno obbligate a pagare entro 30 giorni, prorogabili fino a 60 per il settore sanitario. Alla Camera dei Deputati e' stata depositata, nel luglio dello scorso anno, una proposta di legge contro il ritardo nei pagamenti delle transazioni commerciali tra imprese e con la Pubblica Amministrazione, a firma dei deputati Beltrandi e Misani. L'Italia e' in testa (come non poteva esserlo...) tra i Paesi dell'Unione europea per il ritardo nei pagamenti. Secondo i dati di una recente indagine su scala europea ("European Payment Index 2010") in Europa la perdita sui crediti ha raggiunto i 300 miliardi di euro. A livello europeo nel 2010 il periodo medio di pagamento e' pari a 63 giorni per i crediti verso il settore pubblico e a 55 giorni per quelli verso le imprese. Peggiori sono i dati italiani: 186 giorni per il settore pubblico e 96 giorni per le imprese. I soli crediti vantati dalle imprese verso la Pubblica Amministrazione sono stimati da Assifact in 60-70 miliardi di euro. Insomma, le imprese si comportano come vere banche che "prestano" soldi alla Pubblica Amministrazione. La direttiva europea, che dovra' essere recepita entro due anni e la proposta di legge Beltrandi-Misani che si muove nella stessa direzione, potrebbero essere rapidamente approvate innovando un sistema che rasenta lo strozzinaggio. Invece, discettiamo di festini, di case all'estero, di lodi protettivi.
 
 
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