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SCONTI DI STATO SUI LIBRI
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Comunicato 
5 aprile 2001 0:00
 


L'UNICO RISULTATO, IN UN MERCATO IN CUI I LETTORI DIMINUISCONO, SARA' CHE I PREZZI AUMENTERANNO

Firenze, 5 Aprile 2001. Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge con cui fissa, a livello sperimentale per un anno, e a partire dal prossimo 1 settembre, nel 15% il tetto massimo degli sconti che si potranno applicare su tutti i libri, compresi quelli scolastici. E' il risultato del compromesso tessuto dal presidente del Consiglio Giuliano Amato, in seno allo speciale comitato che la recente legge sull'editoria aveva istituito alcune settimane fa, per superare lo scoglio della mancanza di una maggioranza che in Senato approvasse la legge nel suo complesso.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
La ribollita e' servita, anche se per farla digerire meglio e dargli un gusto che la fa sembrare diversa, il presidente Amato ha usato spezie piu' raffinate, apparentemente raccolte allo stato brado nella sua Maremma, ma che, nel risultato -la ribollita, per l'appunto- rimane la minestra riscaldata.
Infatti 10% di sconto come aveva fissato la legge, o 15% di sconto del compromesso raggiunto nel Comitato, con l'aggravante di aver trasformato il Comitato in un osservatorio permanente del settore, non cambia la sostanza di una presenza condizionante e stravolgente del mercato da parte dello Stato.
Per capire meglio cosa significhi questa ingombrante e dannosa presenza, ci aiutano proprio i dati diffusi ieri dall'Istat sul numero dei lettori di libri non scolastici, che nel 1999 sono passati al 38% rispetto al 41,7% del 1998 dell'intera popolazione di eta' superiore agli 11 anni.
Un dato scoraggiante che, legato al calo dei lettori dei giornali (59,6% rispetto a 60,6%, per gli stessi periodi), da' il quadro di una situazione in cui gli interventi dovrebbero essere di incentivazione anche economica e non certo di autarchica difesa del potere di nicchia di librai incapaci di essere al passo coi tempi e col mercato.
Perche', se qualcuno non lo avesse ancora capito, il risultato sara' che il prezzo dei libri aumentera', in quanto lo sconto di Stato non sara' legato a questo o a quell'altro evento o occasione, ma sara' quasi la norma, e di fronte ad una consuetudine e' evidente che gli editori (e soprattutto librai che faranno pressioni in merito sugli stessi editori) non avranno alcuna intenzione di rimetterci.
Chi ci rimette, alla fine, e' il consumatore.
Ma non tutto e' perduto, perche' questa norma ammazza-mercato entrera' in vigore il prossimo 1 settembre, e fino ad allora, specialmente col nuovo Parlamento, faremo pressioni e petizioni perche' sia modificata.
 
 
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