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TAV ROMA-NAPOLI: DA 3.900 A 9.000 MILIARDI. IL 130% IN PIU'.
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Comunicato 
13 dicembre 2000 0:00
 


"INCREDIBILE ED INTOLLERABILE".

Roma, 13 Dicembre 2000. La tratta della Tav Roma-Napoli, secondo stime delle Fs, doveva costare 3.900 miliardi e essere ultimata nel 1999. Forse sara' attiva nel 2004 e, tenendo conto delle richieste delle imprese, dovrebbe costare 9.234 miliardi. La storia e' presto narrata: nel 1991 si firma la convenzione, costo previsto 3.900 miliardi. Nel '92 si passa a 5.200 miliardi, dopo verifica dei costi tra Fs e Unicav Uno (il consorzio di imprese costruttrici). Nel '94 il prezzo lievita a 5.508 miliardi e nel '98 passa a 6.183 miliardi. Nel 2000 l'Unicav Uno (dalla quale nel '99 viene espulsa la Icla, che deteneva il 14%, per mancato rilascio della documentazione antimafia) chiede (c'e' un arbitrato in corso) altri 2.051 miliardi, per ulteriori oneri sostenuti a causa del protrarsi dei lavori. Al tutto vanno aggiunti altri 1.000 miliardi circa per il completamento dei 14 km terminali per Napoli. Costo finale 9.234 miliardi, il 130% in piu' rispetto alle previsioni iniziali, per fare 200 km di linea e diminuire il tempo di percorrenza da 2 ore a 1 ora.
"Incredibile ed intollerabile" -scrive in una lettera di protesta Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc al Ministro ai trasporti, Pier Luigi Bersani. Incredibile perche' un incremento cosi' esponenziale va annotato nel libro dei primati ed intollerabile per le tasche del contribuente, perche' la Tav e' una societa' delle Fs, a capitale pubblico, pagata cioe' con i soldi dei cittadini.
 
 
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