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VENDITE SOTTOCOSTO, LIBRI A PREZZO FISSO E LIBERALIZZAZIONE MERCATO
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Comunicato 
24 febbraio 2001 0:00
 


IL GOVERNO E IL PARLAMENTO DELLA LIBERTA' DI MERCATO STANNO FACENDO PEGGIO DI QUANDO C'ERANO I PREZZI DI STATO CHE SI CHIAMAVANO TALI.
PERCHE' IL PRESIDENTE DELL'ANTITRUST, VISTO CHE NESSUNO L'ASCOLTA, NON SI DIMETTE?

Firenze, 24 febbraio 2001. Il Governo ha approvato il decreto legislativo per la regolamentazione delle cosiddette vendite sottocosto.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Quello che era stato fatto uscire dalla porta, e stato fatto rientrare da altrettanta porta: parliamo della regolamentazione delle vendite a saldo, pomposamente cancellate dalla riforma del commercio, affidandole alle amministrazioni regionali e locali, e che oggi, rinominate vendite sottocosto vengono bloccate e irregimentate in regole che dovrebbero proteggere i consumatori.
Proprio com'e' successo l'altro giorno con la legge sull'editoria approvata in forma definitiva: l'art.11 ha stabilito che gli sconti massimi per i libri potranno essere del 10%.
Due fatti molto correlati e frutto della stessa visione statalista del mercato, dove i consumatori devono essere protetti e non messi in condizione di scegliere rispetto alle varie offerte di produttori che si fanno concorrenza con qualita' e prezzi. Una protezione che si tradurra in aumento dei prezzi: quale editore non mettera' prezzi di copertina piu' alti? Quale produttore non fara' altrettanto? Perche' non dovrebbero farlo, visto che la loro ragione sociale e' il profitto, e questo gli viene garantito dal fatto che non ci puo' essere concorrenza sui prezzi.
Il Governo e il Parlamento ci ricordano spesso che la loro missione e' il mercato e la sua liberta', ma cascano in quello che sempre piu' spesso i partner europei e mondiali dell'Italia dicono che sia la nostra caratteristica: la doppiezza, che in termini politici sfocia nell'inaffidabilita'.
Una situazione che non e' piu' neanche paradossale, perche' il paradosso e' un giudizio, e come tale modificabile: siamo invece in presenza di un cancro all'ultimo stadio, dove le cure scelte diventano peggiori dello stesso male: cio' che viene fatto oggi e' peggio dei prezzi di Stato, perche' almeno quelli erano tali e intorno si poteva costituire una burocrazia statale di presupposta difesa dei sudditi (i vari comitati prezzi); ma oggi i prezzi sono fissati dai produttori e protetti dallo Stato, e gli viene impedito il giudizio del mercato grazie alle scelte dei consumatori; questi ultimi, quindi, non sono piu' garantiti neanche dallo Stato, e continuano ad essere sudditi di Stato e produttori coalizzati contro il mercato.
Dov'e' Confindustria? Dove sono gli economisti liberali di maggioranza e di opposizione, dov'e' l'Antitrust? Un consiglio al prof.Tesauro: se la sente ancora di operare quando i suoi interventi non sono presi in considerazione, visto che sia sul prezzo dei libri che sulle vendite sottocosto aveva evidenziato che si trattava di legislazione lesiva del mercato?
Forse le sue dimissioni, quantomeno animerebbero un confronto, perche' non le presenta?
 
 
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