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Also sprach Zarathustra?
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Editoriale di Vincenzo Donvito
24 settembre 2013 11:34
 
Con maggiore precisione: “Also sprach Zarathustra. Ein Buch für Alle und Keinen”. “Cosi' parlo Zarathustra. Un libro per tutti e per nessuno” e' il titolo di uno dei piu' famosi libri del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, scritto nel penultimo decennio del 1800. Libro tormentato e tormentante, pilastro del concetto di “superuomo” (o “oltreuomo”). Libro pilastro della cultura del Novecento, dei suoi disastri e delle sue glorie.
Non puo' non tornare alla mente nei giorni in cui tutti i nostri media ci informano sulle presunte glorie di una Germania che, dopo le tragiche supremazie politiche e militari del secolo scorso, torna ad essere il centro dell'attenzione e -sempre presunte- delle supremazie economiche. Una cosa e' certa: la Germania continuera' a fare la politica che ha fatto fino ad oggi, cioe' i propri legittimi interessi nazionali con un occhio all'equilibrio comunitario. Servira' all'Europa e all'Italia? Non lo so. Non sono un politologo o -peggio- un anti-tedesco o un filo-tedesco o un nazionalista-italiano o un “all'estero si sta meglio”. Guardo alla nostra cosiddetta piccola quotidianita' e, nella fattispecie, a cosa possa culturalmente ed economicamente servire al cittadino consumatore la conferma di un contesto come quello attuale: cioe' quello di qualcuno che ci dice, dall'alto del proprio potere economico e mediatico, cosa sia giusto o meno; dovendolo, noi cittadini e consumatori europei, accettare perche' non ci sarebbero alternative; per l'appunto come una sorta di “Also sprach Zarathustra!”, questa e' la verita' terracquea ed umana contrapposta a quella dei ciarlatani che si fanno abbindolare dalle loro deboli e debilitanti ideologie extra-umane. Non si tratta di entrare nel merito dei presunti mali delle ideologie extra-umane (non sto discutendo di religiosita'), ma del fatto che c'e' qualcuno che, in nome dei propri interessi nazionali, possa condizionare in modo cosi' pregnante tutto il nostro continente (e non solo), e tutti che ne prendono atto -elogiando o disprezzando- ma totalmente inerti per possibili soluzioni che potrebbero far diventare la forza tedesca UNA delle forze dell'Europa e non La forza dell'Europa.
Sto volando alto, lo so. Nel nostro Stivale si discute allo sfinimento sulla delegittimazione del sen. Silvio Berlusconi dopo una sentenza giudiziale inappellabile; si lanciano banane contro un ministro del Governo; c'e' lo Stato che manda in rovina chi non paga le tasse e, nel contempo, delinque esso stesso -senza subirne conseguenze- non rispettando i tempi di rimborso dell'Iva e non pagando i propri fornitori; ci sono i fornitori di gas, luce, acqua e tlc che tutti i giorni rubano soldi ai loro utenti, monopolio o meno che abbiano per il loro servizio. Succede tutto questo ed io mi metto a disquisire su un diverso sistema politico istituzionale dell'Europa, del tipo che Angela Merkel potrebbe si' avere tutto il potere che ha, ma perche' conferitogli da tutti gli elettori europei e non solo da quelli tedeschi e dal condizionamento che il suo Stato nazionale riesce ad esercitare sugli altri membri dell'Unione Europea? Si', lo penso e disquisisco in questi termini proprio perche' ritengo che i mali italiani non potranno mai esser risolti in un contesto italiano: a parte alcuni estremisti, si intravedono differenze fra la cosiddetta destra e la cosiddetta sinistra quando vanno al potere da sole o anche insieme? Il parlarsi addosso, mantenere in vita tutte le corporazioni possibili e immaginabili, e non risolvere mai nulla, e' caratteristica diffusa. Ecco perche' auspico e pongo attenzione solo a coloro che mi faranno proposte di un nuovo assetto istituzionale europeo (Stati Uniti d'Europa) che -proprio come accade in Usa- sia in grado di fare politiche che partono dai cittadini e vanno verso gli stessi e possono essere rimosse dagli stessi. Mentre oggi le proposte partono dai cittadini e vanno ai loro rappresentanti nazionali che, poi, giocano a Risiko, in nome e per conto dei propri interessi, sui tavoli comunitari. E quindi, dove sono finiti i cittadini? Non ci sono, sono solo sudditi: subiscono le politiche e non possono sceglierle e condizionarle.
Vogliamo continuare a vivere l'Europa come tanti “Also sprach Zarathustra. Ein Buch für Alle und Keinen”?

 
 
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