Bankitalia, pubblica i dati di una indagine sulla “Economia delle regioni italiane” da  cui si evince che “nel secondo semestre del 2023 la domanda di mutui per l'acquisto di abitazioni e di crediti per finalità di consumo da parte delle famiglie è diminuita fortemente in tutte le aree del Paese”.. 

La conferma della giustezza delle politiche della Banca Centrale Europea (Bce) che ha mantenuto alti i tassi di interesse al 4,25%, scoraggiando gli investimenti e favorendo il risparmio. Dinamica per cui i prezzi di tutti i mercati sono cresciuti meno e l’inflazione è stata a livelli accettabili.

E’ bene ricordare che l’inflazione italiana cresce meno perché il divario tra prezzi dei prodotti energetici e gli altri, vede gli energetici in forte calo e gli altri in calo di crescita. Dinamica che, insieme all’alto livello dei tassi d’interesse, ha fatto sì che il mercato ridimensionasse le proprie pretese. Notare che sono tutte conseguenze delle politiche Ue e non di quelle nazionali. 

I dati di oggi di Bankitalia sono la conferma dell’importanza dei consumatori per il costo della vita. Quando i consumatori, comprando meno, fanno capire al mercato che non si può continuare con pretese sempre al rialzo… ecco che il mercato - anche sopravvivenza - si adegua.

Siamo ancora agli inizi. Potremo sentirci più tranquilli e costruttivi quando le crescite di tutti i prodotti saranno di pochi punti percentuali e i prodotti energetici più o meno stabili e non sempre in forte calo come oggi. L’onda lunga dello shock dell’invasione russa dell’Ucraina è ancora in atto, ma conforta la lunga visione di consumatori e Bce.


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