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Approvvigionamento energetico. Molto problematico
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Editoriale di Vincenzo Donvito Maxia
25 febbraio 2025 11:45
 

Il governo ha rinviato la decisione sui provvedimenti per far fronte al caro-bollette energetiche. Cosà vorrà e potrà fare è molto problematico, complice la situazione politica ed economica europea e mondiale che sembra chiara solo per chi ha intenzione di governare per il proprio dominio piuttosto che per gli interessi di cittadini e consumatori.

Nel vuoto delle politiche nazionali, si è fatto avanti il ministro dell’Ambiente che ha paventato, a fronte di un suo ottimismo per la fine dell’invasione russa in Ucraina, di tornare a fruire dei servizi del gas russo. In un contesto in cui gli Stati Ue, nel 2023, hanno speso per combustibili russi più di quanto abbiano stanziato in aiuti finanziari all’Ucraina (21,9 miliardi a fronte di 18,7 miliardi destinati a Kiev). 

Contesto che, sempre dal punto di vista di dipendenza da altri, la società Starlink di Elon Musk ha paventato la possibilità di interrompere i propri servizi all’esercito ucraino se questo stato non accondiscenda alle pretese Usa per il controllo di importanti minerali presenti sul suo territorio (le cosiddette terre rare). La stessa Starlink oggi in trattative per altrettanti servizi ai sistemi italiani di sicurezza.

Insomma, non se ne resta fuori. Dipendenze da Russia o Usa di Trump. Per l’energia e le telecomunicazioni e la sicurezza. 
Con una ipotesi di alternativa Ue che, al momento, è in alto mare, nonostante le fotografie fatte a Kiev in occasione del terzo anniversario dell’invasione: i singoli Stati invece di unirsi ancor di più (ipotesi Draghi, per esempio) sono a litigare sull'adattatore di corrente da usare nei servizi o non affrontano minimamente (a parte i discorsi della domenica) l’ipotesi di un esercito a comando unico, facendo ancora i capitomboli all’interno dell’Unione con veri e propri avversari come l’Ungheria di Orban e la Slovacchia di Fico… 

Le nostre bollette energetiche sono così costose perché il nostro Paese si muove solo galleggiando nel contesto politico che abbiamo sopra descritto. I suoi margini di manovra sono praticamente limitati alla sola leva fiscale e agli oneri di sistema e - più in là nel tempo e dovendo decidere di capovolgere le proprie politiche - ad un maggiore impegno nelle energie rinnovabili… anche se taluni lanciano slogan su un nucleare inesistente.


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