Si', lo so, il titolo di queste righe aprirebbe a pagine e pagine di parole, osservazioni, commenti, lamentele, proposte, etc.... per cui mi limitero' a cio' che e' piu' peculiare in questo periodo. Peculiare perche' si tratta di questioni per cui la nostra vita quotidiana non possa svolgersi nel rispetto delle leggi e del buon senso, ma in una frenetica corsa a farsi fregare il meno possibile.
Parto dai ladri giornalieri della nostra piccola economia quotidiana.
Nella fattispecie la banca dove l'Aduc ha il suo conto e dove in diversi versano il loro contributo, la loro iscrizione per consentirci di continuare a svolgere questo servizio di supporto perche' ognuno si faccia meno male. L'altro giorno abbiamo visto un addebito di 5,00 euro legato ad un versamento di 25,00 euro di un consumatore che si era iscritto all'associazione. Chiediamo spiegazioni alla prima occasione in cui fisicamente siamo andati in banca e ci viene detto che sono le spese da sostenere perche' chi ha versato i 25,00 euro aveva chiesto che fosse un versamento urgente. Faccio presente che, se non c'e' una nostra disposizione di addebito o non sia un addebito previsto dalle norme (e non lo e'), non avendoci chiesto se accettavamo questo addebito, si trattava del furto del 20% di un importo che ci era stato versato. Il cassiere imbarazzatissimo va a confabulare con altri perche' mancavano in quel momento i responsabili della filiale, e ci dice che ci fara' chiamare presto. Chiamata che avviene stamane dove ci viene confermato quanto gia' ci era stato detto e, al nostro ribadire che questo nel codice civile si chiama furto, ci dicono che ci richiameranno dopo aver contattato la banca che ha fatto il bonifico, ma suggerendoci, visto che probabilmente questi 5,00 euro erano dovuti da chi ha fatto il bonifico, di telefonargli e farci fare da lui un bonifico di tale importo.... ci siamo fatti una risata al telefono dopo aver chiesto al nostro responsabile interlocutore se si rendeva conto cosa stesse dicendo... e' seguito uno strano bofonchio che finiva col ci risentiamo. La banca e' la Cassa di Risparmio di Firenze (gruppo Intesa San Paolo) di cui siamo clienti da piu' di venti anni. Comunque vada a finire questa vicenda e' altamente probabile che apriremo altrove il nostro conto corrente, anche se questo ha un costo per noi alto; ne vale la pena a fronte di quanto accaduto e della palese non assunzione di responsabilita' e di dignita' dei vari interlocutori con cui abbiamo avuto a che fare. E se in molti facessero cosi', a fronte dei piccoli furti quotidiani (non solo in banca) forse banche e vari gestori di servizi, prima di farlo ci penserebbero due volte. Certo, si sono alcuni servizi che non sono liberalizzati o lo sono fintamente, per cui c'e' poco da minacciare o decidere di andare altrove, ma in questi casi, anche se fastidioso, civicamente varrebbe la pena rivendicare i propri diritti contro il sopruso.
Proseguo con le stranezze della politica.
Il magistrato “a riposo” Antonio Ingroia, leader del cartello elettorale “Rivoluzione civile” che nelle elezioni dello scorso febbraio non e' riuscito ad avere i voti sufficienti per superare la soglia minima per eleggere dei rappresentanti in Parlamento, e' stato nominato, dal presidente della Regione Sicilia, a capo dell'agenzia per la riscossione delle imposte in quel territorio. Niente di illecito, ma strano. Ai “trombati” di lusso (o per lo meno giudicati tali da qualcuno) si riserva sempre un posto importante in cui farsi valere. Non sappiamo se questo valore sia giudicato tale per la carriera di magistrato o di politico, o di entrambi... e comunque ci suona strano perche' -forse a torto- siamo convinti che per dirigere un'agenzia del genere ci vorrebbe un buon tecnico con provata esperienza che, piu' che penale, come nel caso di Ingroia, dovrebbe essere amministrativa. Forse e' il preludio ad una svolta totalmente penale delle inadempienze tributarie? Speriamo che la nostra sia solo una battuta o un abbaglio.
Concludo con le stranezze dell'assistenza sanitaria e sociale.
RSA, residenze sanitarie assistenziali. Una diatriba giuridico/politica
che va avanti da anni e che, proprio perche' non si vede nessuna luce in lontananza, e' diventata una delle tipiche stranezze del nostro sistema. La legge nazionale dice che se sei ultrasessantacinquenne non autosufficiente, sei ricoverabile a spese del Comune e della Regione, partecipando alle spese in base al tuo reddito. Una legge della Toscana e disposizioni di numerosi Comuni italiani, dicono invece che alle spese devono contribuire anche tutti i parenti del paziente. Abbiamo fatto ricorsi al Tar e li abbiamo vinti (in maggior parte) e persi (alcuni). Ma chi e' in grado di farsi carico di un costoso ricorso al Tar? Pochi e tenaci. Per cui i malati o sono abbandonati a se stessi o ci sono interi nuclei famigliari che fanno anche mutui bancari per pagare le costose rette delle RSA (mediamente a partire da un paio di migliaia di euro al mese). La situazione si e' incancrenita e, ovviamente, come tutte le situazioni difficili in cui il legislatore brilla per assenza o furbizia, a farne le spese sono sempre i piu' disagiati, cioe' i malati che non hanno soldi.
Mi fermo qui. Tre spaccati: piccola economia quotidiana, politica e tasse, sanita' dei piu' deboli. Oggi riflettiamo su queste tre stranezze per capire -se ancora ce ne fosse bisogno- in che Paese distrutto, cattivo e malsano stiamo vivendo.