Buongiorno,
ho ricevuto un'ingiunzione di pagamento relativo alla Tari e vorrei
presentare ricorso.
L'ingiunzione è relativa ad un accertamento che non ho mai ricevuto
ma, come anche riportato nell'ingiunzione, l'agente di riscossione
sostiene che mi è stato notificato nel 2019. In realtà dicono che
risulta notificata per compiuta giacenza, nel senso che nessuno ha mai
ritirato la raccomandata. In effetti non ho mai ricevuto l'avviso di
ricezione.
Tra l'altro l'accertamento è relativo agli anni 2014, 2015, 2016,
2017, 2018 per i quali ho sempre pagato la Tari e ho anche le
ricevute, ed è dovuto ad una differenza di importo perchè le bollette
da me pagate non erano state calcolate con i mq catastali ma con i mq
risultanti al comune. Quindi l'accertamento sarebbe relativo alla
differenza di mq per i 5 anni indicati.
La mia intenzione sarebbe di presentare ricorso sia per la mancata
ricezione dell'avviso dell'accertamento sia perchè ho regolarmente
pagato e non è assolutamente chiaro perchè dopo tutti questi anni mi
venga richiesta una differenza aggiuntiva.
Secondo voi potrebbe avere senso?
Grazie,
Lorenzo, dalla provincia di MI
Risposta: la prescrizione per le Tari è di cinque anni; se è regolare la notifica del 2019 (al riguardo fa testo l'attestato di adempiuta notifica sottoscritto dall'operatore addetto) ci pare legittima l'ingiunzione.
Nel merito alla natura dell'addebito causato dalla fraintesa metratura convenzionale dell'immobile, dovra' verificare quanto previsto in merito dal regolamento Tari comunale.