
Due giorni fa proposi la lettura del
discorso integrale tenuto l’8 marzo a Hiroshima dal nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, mettendo in evidenza i passaggi più importanti. Fra essi, questo che ripropongo mi fece pensare che, entro pochi giorni, la colf di Putin, Maria Zakharova, sarebbe tornata all’attacco del nostro Presidente. Eccolo qua: «
La Federazione Russa, in particolare, si è fatta promotrice di una rinnovata e pericolosa narrativa nucleare, a cui si aggiungono il blocco dei lavori del Trattato di Non Proliferazione, il ritiro dalla ratifica del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari e le minacce rivolte all’Ucraina, instillando l’inaccettabile idea che ordigni nucleari possano divenire strumento ordinario nella gestione dei conflitti come se non conducessero inevitabilmente alla distruzione totale.
La Repubblica Italiana condanna fermamente queste derive pericolose».
E, puntualmente come riporta l’
ANSA , il 13 marzo, arriva la suddetta signora a dare di bugiardo al nostro Presidente, senza accorgersi che è lei a ignorare quanto Putin sta facendo nel campo delle armi atomiche tattiche già da diversi anni. E ci va giù con parole parecchio grosse, confidando nella inerzia della nostra diplomazia, già sperimentata un mese fa.
Infatti, la sopradetta Maria Zakharova si lancia in una concione, dove afferma che è falso che la Russia abbia minacciato di usare armi nucleari. «
Sono menzogne - prosegue -
è una bugia, non è vero, è un fake, è disinformazione. Di queste parole bisogna rispondere!". Perché, è ovvio, che “il Presidente italiano non troverà nessuna dichiarazione da parte di nessun rappresentante della Federazione Russa che possa essere interpretata in questo modo».
Ma questa volta, a Zakharova è andata male. Infatti,
finalmente il Governo italiano s’è desto!
Come riporta lo stesso 13 marzo, il “
Giornale diplomatico” , “
l’ambasciatore russo in Italia è stato convocato alla Farnesina per l’ennesimo attacco che la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca ha portato al presidente Sergio Mattarella”.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha condannato severamente l'ennesimo attacco verbale giunto dalla Russia nei confronti del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. A seguito di tale attacco, Tajani ha chiesto al segretario generale della Farnesina, ambasciatore Riccardo Guariglia, di convocare l'ambasciatore della Federazione Russa a Roma.
«
Il Presidente della Repubblica è un uomo di pace e simbolo di unità nazionale ed europea», ha affermato Tajani.
Era l’ora! Quasi certamente se si fosse agito così severamente all’attacco russo a Mattarella dei primi di febbraio (
il suo discorso a Marsiglia , quando ricevette la laurea honoris causa di quell’Università), la portavoce del Ministero degli Esteri russo, ci avrebbe pensato due volte, o anche tre, prima di diffondere, lei, le sue esimie bugie di due giorni fa.
Invece, il quell’occasione, Sergio Mattarella, silenzioso come sempre, ricevette la solidarietà del Governo soltanto sui social; La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si limitò a dichiarare, infatti: «
Esprimo la mia piena solidarietà, così come quella dell’intero Governo, al presidente Mattarella che da sempre sostiene con fermezza la condanna dell’aggressione perpetrata ai danni dell’Ucraina». Tutto qui. E di fronte a questa debolezza del Governo, è quasi certo che in Russia si siano ringalluzziti.
Per concludere, tuttavia, è bene ricordare che è da molto tempo che la Russia pensa all’uso di armi nucleari tattiche sui campi di battaglia. E chi ci assicura che non abbia in mente proprio la martoriata Ucraina, dato che parecchie testate di questo tipo sono state fornite al compagno bielorusso Lukashenko?
E’ da almeno il 2022 che Mosca pensa allo sviluppo ed eventuale impiego delle armi nucleari tattiche, come spiega in un
video di quell’anno
Gianluca Pastori, analista dell’ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionali).
Più recentemente, in un
articolo comparso il 6 maggio 2024 su “LA STAMPA” sono state divulgate informazioni più precise sull’argomento, tra cui il fatto, già sopra citato, che diverse decine di questi ordigni si trovano già in Bielorussia, pronte a essere usate in caso di attacco esterno. Ora, considerato che Putin ha invaso l’Ucraina il 22 febbraio 2022, calpestando ogni norma del diritto internazionale, chi ci garantisce che lui e il suo compagno bielorusso non potranno in un futuro agire allo stesso modo con le armi nucleari tattiche?
Quello che personalmente mi stupisce è come questi signori sembrino ignorare che gli effetti nefasti di un’esplosione nucleare vicina alla Russia colpiranno anche fatalmente la popolazione russa e le infliggeranno gli stessi mali e dolori voluti per il "nemico".
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