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DELLA SERIE: ANCHE LE PULCI COMPIONO GLI ANNI
- IN REGALO: UNA POESIA DI NAZIM HIKMET
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La pulce nell'orecchio di Annapaola Laldi
1 novembre 2003 0:00
 
E cosi', senza parere, oggi, primo novembre 2003, sono tre anni che questa pulce va pellegrinando, con le sue domande, fra le tante cose che, dentro di se' e intorno a se', la vita le offre all'attenzione.
Come puo' essere la festa di compleanno delle pulci? Non ne ho la piu' pallida idea, ma so come fara' festa questa qui, e cioe', mettendo in pratica uno spunto originale del nonno Demetrio, l'ottocentesco rilegatore di libri -nonno della mia nonna materna, quella dell'"Accidenti alle feste!" (clicca qui ).
Quando uno dei nipoti, tutto speranzoso, gli annunciava: "Nonno, domani e' il mio compleanno!", lui, di rimando, gli chiedeva: "Bene, e che mi regali?".
Passato il primo, infantile sconcerto, ho trovato molto bello questo capovolgimento di prospettiva, perche' vi avverto l'invito a chiedersi se siamo contenti di essere al mondo. Se la risposta e' positiva, come sembra quando si tiene a ricordare con una qualche festosita', sia pure intimissima, il proprio compleanno, allora, davvero, sembra piuttosto logico che un qualche regalo siamo noi, i "festeggiati", a doverlo fare agli altri -per trasmettere la nostra riconoscenza e gratitudine alla vita.

Ecco qua, allora, il regalo di compleanno -al modo del nonno Demetrio- della pulce: una poesie di NAZIM HIKMET, che a me piace molto, e una breve biografia di quest'uomo perseguitato nella sua terra -la Turchia- ed esule da essa, perche' voleva opporsi alle ingiustizie (specialmente verso i contadini e i Curdi) che vi vedeva perpetrate anche dalla nuova classe politica che lo aveva deluso dopo che con essa aveva partecipato alla rivoluzione fondatrice dello Stato turco moderno.



UNA POESIA DI NAZIM HIKMET


ALLA VITA

La vita non e' uno scherzo.

Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell'al di la'.
Non avrai altro da fare che vivere.

La vita non e' uno scherzo.

Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinche' vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla e' piu' bello, piu' vero della vita.

Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perche' restino ai tuoi figli
ma perche' non crederai alla morte
pure temendola,
e la vita pesera' di piu' sulla bilancia.


Nota biografica su Nazim Hikmet
"Scriveva con grande liberta', perche' ne aveva voglia, perche' aveva qualcosa da dire agli altri, felice se i suoi versi piacevano, senza preoccuparsi gran che se non piacevano. Se i traduttori bistrattavano i suoi versi, alzava le spalle e si metteva a pensare ad altro: li regalava, generosamente, senza un meschino amor proprio di autore; la gente poteva farne quello che voleva, togliere o aggiungere qualcosa, trasformarli, adattarli a se' e alle circostanze; l'importante era che servissero. Tanto lui ne scriveva altri, e si sentiva cosi' ricco di poesia, che nulla poteva impoverirlo".
Questo bel ritratto di Nazim Hikmet e' di Joyce Lussu, la scrittrice italiana che conobbe personalmente il poeta turco e tradusse nella nostra lingua molte sue poesie; l'ho trovato nell'introduzione al volume: NAZIM HIKMET, "Poesie", Newton Compton Italiana, Roma 1972 (trad. di Joyce Lussu e Velso Mucci), in cui si legge anche la poesia "Alla vita" (p.25 e 27). Devo allo stesso libro le informazioni sulla vita di Hikmet che ho riversato nella nota biografica che segue, nota certamente sommaria e quindi probabilmente ingiusta, che ha peraltro il solo scopo di suscitare in chi legge la curiosita' di andare a conoscere di persona questo poeta.

NAZIM HIKMET nasce a Salonicco (nella Grecia del nord che allora faceva parte dell'impero turco) nel 1902 da una famiglia di alti funzionari dell'impero ottomano. A 18 anni fugge dall'Accademia della Marina per unirsi all'esercito di liberazione guidato da Kemal Ataturk (che e' considerato il padre della Turchia moderna). Scopre il suo popolo e gli dedica poesia e vita dopo il tradimento che Ataturk vittorioso ha perpetrato verso i contadini e i Curdi. Avuta notizia, nonostante la severa censura, della rivoluzione russa, si reca clandestinamente a Mosca, dove in quegli anni lavorano, fra gli altri, i poeti Majakowski e Esenin, il pittore Chagall, il regista Eisenstein. Pubblica li' varii scritti, esprimendosi sempre in turco, come fara' per tutta la vita.
Fra il 1924 e il 1929 soggiorna ora in Unione Sovietica ora in Turchia, dove, tuttavia, deve nascondersi perche' condannato in contumacia come pericoloso sovversivo. Scoperto nel 1929, fa sette mesi di carcere. Nuovi arresti nel 1931 (assolto) e nel 1932 (amnistiato e in liberta' vigilata dal 1933). Accusato di aver istigato i militari alla rivolta per il poemetto sulla guerra di Spagna "Alle porte di Madrid", e' condannato a 32 anni di carcere. Ne sconta 13; nel 1950 e' rilasciato in liberta' vigilata a seguito di una campagna internazionale a suo favore, promossa dalla madre e da alcuni amici che riescono a portar fuori dal carcere e a far conoscere in molti Paesi esteri le sue poesie. Sentendosi minacciato, Nazim Hikmet, si reca clandestinamente in Unione Sovietica. Il Governo turco gli toglie la cittadinanza e inasprisce il divieto di circolazione delle sue opere.
Il poeta vivra' a Mosca non risparmiando critiche al Governo sovietico che, dopo aver represso ogni sperimentazione artistica, e spinto al suicidio o alla fuga molti artisti amici di Nazim Hikmet negli anni Venti, ha imposto il realismo piu' conformista. Tuttavia egli viene rispettato ed e' libero di recarsi all'estero piu' volte.
Un ennesimo infarto (ne aveva superati tre durante l'ultima detenzione) lo folgora, a 61 anni, mentre sta uscendo per una passeggiata, il 3 giugno 1963.

Della sua ampia produzione (poesie, poemetti e poemi epici, scritti teatrali) tradotta in oltre cinquanta lingue, in italiano sono state pubblicati di recente i seguenti titoli:

"Poesie d'amore" (trad. di Joyce Lussu, A. Mondadori, Milano1991.
"Paesaggi umani" (trad. di Joyce Lussu), Fahrenheit 451, Roma, 1992.
"34 poesie d'amore", (trad. di Joyce Lussu), A. Mondadori, Milano 1996.
"Altre poesie d'amore", (trad. di Joyce Lussu), A. Mondadori, Milano 1997.
"Il nuvolo innamorato e altre fiabe" (trad. di Giampiero Bellingeri), Oscar Mondadori, Milano 2003.
 
 
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