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Denatalità – ma è davvero  solo a causa dell’egoismo, del carrierismo delle donne?
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La pulce nell'orecchio di Annapaola Laldi
24 ottobre 2023 18:25
 
Stamani verso l’una, su Radio Rai 1, ho ascoltato una voce femminile disquisire sulla denatalità nel nostro Paese e sulla colpa delle donne, egoiste e carrieriste, che, secondo questa signora, ne sarebbero la causa principale.
Il problema esiste, nessuno può negarlo. Secondo l’Istat, negli ultimi dieci anni si è assistito a un crollo demografico che ha raggiunto il suo record negativo nel 2022, quando, dai 500mila nati all’anno, siamo arrivati a sole 390mila nascite a fronte di 700mila decessi.
 
Ma a me sembra che siano ben altre le cause di questa situazione. Oltre alle consuete, che vengono sempre citate, come gli stipendi bassi e l’aumento del costo della vita, a me vengono in mente due altre cause, finora, mi pare, poco esplorate: la necessità per molte persone ancora giovani di accudire fratelli o sorelle in difficoltà e i genitori anziani e un fenomeno nuovo che si chiama “ecoansia”.
 
Ne ho sott’occhio qualche esempio.
Per il primo caso, ho in mente un uomo adesso sui 45 anni, che fa l’insegnante in una scuola secondaria di secondo grado, il quale, diversi anni fa dovette correre in aiuto della sorella con problemi mentali e una invalidante obesità, che i genitori già anziani non riuscivano più ad accudire. Egli si trasferì da Milano a Padova e lì è rimasto anche dopo la morte della sorella, perché a quel punto erano i genitori ad avere bisogno del suo aiuto materiale e morale. E’ vero che sia la sorella sia lui erano nati da una coppia che aveva fra i 38 e i 46 anni, ma è anche vero che questo fatto non è più un’eccezione, ma quasi la regola. Molti sono gli uomini e le donne che si decidono tardi a procreare e che quindi sono già vecchi quando la prole, spesso un solo figlio o figlia, può avere appena 30 anni. E dato che i servizi sociali in Italia sono molto carenti, quel figlio o figlia sentirà che l’accudimento dei genitori toccherà a lui/lei. E allora rinuncerà a farsi una vita propria, una famiglia sua – e addio bambini. E’ tanto difficile da capire?
 
Una seconda causa della decisione di diverse coppie di non avere bambini, come mi insegna un taxista di 27 anni che ha una compagna stabile e con la quale potrebbe mantenere tranquillamente un paio di figli/e, è la paura del futuro legata al cambiamento climatico (a cui è stato dato il nome di “ecoansia”).
In che mondo facciamo nascere nostro figlio, nostra figlia? Che cosa aspetta la nostra creatura fra cinque o dieci anni? Un mondo sempre più arroventato, quindi sempre meno accogliente. Riarso e spoglio … Questi gli interrogativi di Andrea (nome di fantasia).
Il che coincide con le domande che mi pongo io da qualche tempo quando mi trovo davanti una creaturina che mi dà gioia, mi mette allegria, accende un sorriso sulle mie labbra, ma di fronte alla quale, con tutto il rispetto per la scelta dei suoi genitori, che secondo me testimoniano una grande fede nella vita, non posso evitare che si insinui nella mia mente, spietatamente, una domanda: ma che vita avrà questa creatura di qui a qualche anno? A che destino sarà votata?
Qualcuno mi fa notare che le persone non hanno mai smesso di mettere al mondo figli, neppure durante le guerre mondiali, e del resto io stessa fui messa in cantiere sotto i bombardamenti alleati nel nord Italia …
Ma credo che fra allora e adesso ci sia una differenza. Fra una guerra, che si sa avrà un inizio e anche una fine (non importa quanto tragica per chi ne esce sconfitto), e il cambiamento climatico c’è una differenza abissale – perché esso sta progredendo in modo esponenziale e gli sforzi dei governi per arrestarlo e capovolgerne la direzione sembrano insufficienti e quindi vani. Tanto più che anche qui ci sono molti negazionisti che non intendono dare alcun contributo per arrestarlo, anzi deridono chi si preoccupa delle sorti del pianeta e della stessa vita sulla terra.
 
E, alla fine di questa triste carrellata, posso aggiungere anche il divampare delle guerre ormai vicine al nostro Paese con le loro distruzioni, le loro atrocità che sempre più spesso si rivolgono proprio contro i bambini (vedere gli 8mila bambini morti o mutilati in Ucraina sotto le bombe di Putin e i quasi 20mila deportati in Russia, oppure la strage dei bambini israeliani a opera di Hamas e gli almeno 2mila bambini palestinesi uccisi dai bombardamenti israeliana su Gaza …
 
Insomma – chiedersi in che mondo facciamo nascere delle creature è proprio fuori luogo?
 
A questo punto mi viene da pensare come sarebbe bello e tranquillizzante se davvero fosse colpa delle donne carrieriste ed egoiste se in Italia si registra una forte denatalità … ma non è così. I problemi sono molti di più, molto più complessi ed intricati.
 
 
 
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