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FRAU HOLLE. OVVERO: PRESENTI AL PRESENTE (IN UN'ALTRA VERSIONE)
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La pulce nell'orecchio di Annapaola Laldi
15 luglio 2002 0:00
 
FRAU HOLLE e' ....Frau Holle (con l'"H" aspirata!) -come, che so, la signora Marisa e' la signora Marisa.
E' il nome di un personaggio che compare nelle fiabe tedesche e che, secondo me, va lasciato cosI', senza pretendere di farne una traduzione (impossibile) o un adattamento in italiano.
Tanto piu' che siamo nell'Unione europea e si sta profilando addirittura l'"Europanto", un modo di esprimersi che mescola vocaboli delle varie lingue dell'Unione, tipo: "Speakeremo todos europanto, l'unica lingua that s'apprendre zonder e'tudier" ("Focus", luglio 2002, p. 124).

Frau Holle, dunque, da' il nome a una fiaba dei Fratelli Grimm, che a me piace molto, e che, a chi vorra' leggerla, consegno come dono estivo, in quanto, nella sua semplicita', ha una grande ricchezza di significati. Che pero' lascio alla scoperta personale, perche', se no, il dono sarebbe un po' meno dono e un po' piu' imposizione.
Mi limito, dunque, a raccontare la fiaba seguendo rispettosamente il testo tedesco originale dei Grimm, che si segnala -lo ripeto- per una estrema semplicita' della narrazione.



FRAU HOLLE

Una vedova aveva due figlie. Una era bella e laboriosa, l'altra brutta e pigra. Ma la donna aveva molto piu' affetto per quella brutta e pigra perche' era figlia sua, mentre l'altra era costretta a sbrigare tutte le faccende di casa come una serva, una cenerentola. Tutti i giorni la povera ragazza, seduta accanto al pozzo che c'era sulla via maestra, doveva filare, filare e filare fino a che le dita cominciavano a sanguinarle.
Un giorno successe che il fuso si era tutto imbrattato di sangue e la ragazza si spenzolo' nel pozzo per sciacquarlo, ma il fuso le sfuggi' di mano e cadde giu'. La ragazza si mise a piangere, corse dalla matrigna e le racconto' la disgrazia che le era successa. Ma la donna la rimprovero' aspramente e, senza muoversi a pieta', le disse: "Hai fatto cadere il fuso nel pozzo? Bene, e allora ritiralo fuori!". Cosi', la ragazza torno' al pozzo senza sapere cosa fare; angosciata com'era, non seppe trovare di meglio, per recuperare il fuso, che saltare lei stessa dentro al pozzo. Perse i sensi, e quando si ridesto' e torno' in se', si ritrovo' in un bel prato dove il sole splendeva su mille e mille fiori colorati. Prese a camminare e arrivo' a un forno pieno di pane; il pane gridava: "Oh, tirami fuori, tirami fuori, se no brucio. E' un bel pezzo che son cotto!". La ragazza si avvicino' e con la pala tiro' fuori, uno per uno, tutti i pani. Poi riprese il cammino e arrivo' vicino a un albero carico di mele; l'albero grido': "Oh, scuotimi, scuotimi, noialtre mele siamo bell'e mature!". La ragazza scosse l'albero cosi' che le mele caddero a pioggia, e continuo' a scuoterlo finche' sulla pianta non rimase un solo frutto. Dopo aver raccolto tutte le mele in un bel mucchio, prosegui' per la strada. Alla fine arrivo' in vista di una casetta alla quale stava affacciata una vecchia. La ragazza si spavento' perche' la donna aveva dei dentoni da non si dire, ma, mentre faceva l'atto di scappar via, la vecchia le rivolse la parola: "Perche' hai paura, bambina mia! Resta da me, se farai tutte le faccende di casa a puntino, ti troverai bene! Devi solo stare attenta a rifarmi il letto per bene e a sprimacciarlo a dovere, perche' le piume volino via e cada cosi' la neve sulla terra. Io sono Frau Holle". Data la gentilezza con cui la vecchia le aveva parlato, la ragazza riprese coraggio, accetto' la proposta e si mise al servizio della donna. Svolse tutti i lavori con piena soddisfazione della vecchia e il letto lo sprimacciava sempre con tale energia che le piume volavano all'intorno come fiocchi di neve. In cambio, stava bene in quella casa, mai una parola cattiva, e tutti i giorni in tavola non mancava ne' il lesso ne' l'arrosto.
Era gia' un bel pezzo che la ragazza stava da Frau Holle, quando, a un certo punto, comincio' a sentirsi triste. All'inizio non sapeva neppure lei cosa le mancava, ma alla fine si rese conto di avere nostalgia di casa. Benche' qui, da Frau Holle, stesse mille volte meglio che a casa sua, sentiva pero' nostalgia di tornarci. Ne parlo' con la vecchia: "Mi e' venuta nostalgia di casa, e anche se laggiu' non sto bene come qui, non posso restare ancora; devo tornare dai miei". Frau Holle rispose: "Mi fa piacere che tu desideri tornare a casa, e poiche' mi hai servito cosi' fedelmente, ti voglio portare lassu' io stessa". La prese per mano e la condusse davanti a un grande portone. Questo si apri'', e, appena la ragazza fu sotto la volta, cadde giu' una scrosciante pioggia d'oro, e tutto quell'oro, che era davvero tanto, le resto' attaccato addosso. "E' giusto che tu lo abbia, perche' sei stata laboriosa", disse Frau Holle, riconsegnandole anche il fuso che le era caduto nel pozzo. In quel mentre il portone si richiuse e la ragazza si trovo' lassu' nel mondo, non distante dalla casa della madre. E quando arrivo' nel cortile, il galletto che era appollaiato sul pozzo comincio' a cantare: "Chicchirichi'! La nostra fanciulla tutta d'oro, eccola qui!"

Entro' in casa e, dato che era tutta coperta d'oro, ebbe una buona accoglienza dalla madre e dalla sorella.
La ragazza racconto' tutto quello che le era capitato, e quando la madre senti' come le era arrivata tutta quella ricchezza, s'intese di procurare la stessa fortuna alla figlia brutta e pigra. Quest'ultima dovette mettersi accanto al pozzo a filare, e, per sporcare di sangue il fuso, si punse la mano infilandola fra i rovi. Poi getto' il fuso nell'acqua e ci salto' dentro anche lei. Come l'altra arrivo' su un bel prato e imbocco' il medesimo sentiero. Quando fu in prossimita' del forno, ecco il pane che grida: "Oh, tirami fuori, tirami fuori, se no brucio! E' un bel pezzo che son cotto". Ma la pigra rispose: "Si', avessi voglia di sporcarmi!" e tiro' avanti. Subito dopo arrivo' vicino al melo, che grido': "Oh, scuotimi, scuotimi, noialtre mele siamo bell'e mature!". Ma lei rispose: "Ma che sei matto, me ne avesse a cascare una in capo!". E tiro' dritto. Quando fu davanti alla casa di Frau Holle, non ebbe paura perche' sapeva gia' dei dentoni, e subito si mise al suo servizio. Il primo giorno, facendo forza su se stessa, fu laboriosa ed esegui' tutto quello che Frau Holle le diceva di fare. Il secondo giorno, pero', comincio' a bighellonare, e il terzo ancora di piu' e fini'' che la mattina non voleva neppure alzarsi. Non rifaceva neanche a dovere il letto di Frau Holle e non lo sprimacciava in modo che le piume volassero via. Tutto cio' non piacque alla vecchia che la licenzio'. La pigra ne fu contenta perche' pensava che adesso sarebbe stato il momento della pioggia d'oro. Frau Holle condusse anche lei al portone, ma, quando fu sotto la volta, al posto dell'oro, le si riverso' addosso un paiolo di pece. "E' in ricompensa dei tuoi servigi", disse Frau Holle, e chiuse il portone. La pigra arrivo' a casa, ma era coperta di pece, e il galletto sul pozzo, appena la vide, si mise a gridare: "Chicchirichi', la nostra fanciulla tutta sudicia, eccola qui!"
E la pece le resto' attaccata addosso e non volle andarsene finche' visse.

 
 
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