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Le mezze verità sulla famiglia del presidente del Consiglio
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La pulce nell'orecchio di Annapaola Laldi
2 giugno 2024 22:40
 
 Alcuni giorni fa mi è capitato di ascoltare l’intervento fatto alla Camera il 17 aprile scorso, da Chiara Appendino  del Movimento 5 stelle, la quale definiva Giorgia Meloni quale “mentitrice compulsiva” ovvero “bugiarda seriale”.
Per dimostrarlo faceva un elenco di sette/otto bugie che va dicendo il presidente del Consiglio, che si intesta successi che non ci sarebbero affatto. Appendino comincia con la povertà assoluta che in Italia sarebbe aumentata durante questo governo, al contrario di quello che vanta Meloni. E poi si parla della tassazione degli extraprofitti delle banche, che, da obbligatoria che doveva essere, è diventata volontaria. Un’altra bugia è che l’Italia cresce più del resto dell’Europa, ma neppure questo è vero. E poi la stessa cosa vale per lo sbandieramento degli aumenti degli stipendi rispetto al tempo degli altri governi, mentre il potere d’acquisto è calato vistosamente, e per l’affermazione che il Governo porta la spesa per la sanità al 6,8 del PIL che invece è calata al 6,3% che sarebbe il minimo storico. E poi il caro carburanti, che incide molto sui rincari della spesa, eccetera.
Personalmente non so se sia corretta un’analisi psicologica che definisce una persona tipo “mentitrice compulsiva”, però, dati alla mano, so che sulla povertà che sarebbe in calo, Meloni non dice la verità. tutta la verità.

La povertà assoluta familiare e individuale è in aumento, anche se lieve, come dimostrano i dati dell’ISTAT del 2023., in cui si legge: "Secondo le stime preliminari, nel 2023, le famiglie in povertà assoluta si attestano all'8,5% del totale delle famiglie residenti (derano l'8,3 nel 2022), corrispondenti a circa 5,7 milioni di individui (9,8% quota pressoché stabile rispetto al 9,7% del 2022)".

La spesa media delle famiglie cresce in valori correnti e si attesta a + 3,9% rispetto al 2022, il che, tradotto in soldoni, significa 2728 euro al mese contro i 2625 del 2022. Naturalmente per chi se lo può permettere. Chi non può, specie per l'alimentazione, o mangia meno, oppure mangia cibo spazzatura, con buona pace del Ministro Lollobrigida che affermò, tempo fa, che i poveri mangiano meglio dei ricchi.
 
Peggiora la condizione delle famiglie dei lavoratori dipendenti.
L’incidenza della povertà assoluta è stabile all’8,2% tra le famiglie con persona di riferimento occupata, però si registra un peggioramento rispetto al 2022 della condizione delle famiglie con persona di riferimento dipendente; qui l’incidenza raggiunge il 9,1%, mentre nel 2022 era dell’8,3%. Questo riguarda 944mila famiglie italiane.

In questa situazione i più vulnerabili sono i minori. E’ povero il 14% di essi, e questo, si badi bene, è il valore più alto della serie storica dal 2014 (pag. 5 del Testo integrale in PDF e nota metodologica) del link riportato sopra.

Peggiora l'incidenza della povertà assoluta individuale al Nord
Nel Nord le persone povere sono quasi 136mila in più rispetto al 2022. A livello familiare la situazione è sostanzialmente stabile, ma in crescita a livello individuale (9,0%, mentre nel 2022 era l'8,5%). Nel Mezzogiorno valori stabili e più elevati delle altre ripartizioni: 10,3 dal 10,7 del 2022, anche a livello individuale (12,1% dal 12,7% del 2022).

Quando leggo specialmente che la percentuale di povertà dei minori è del 14% devo interrogarmi sulla politica sulla famiglia, che stanno facendo Meloni  e Roccella. Per le quali sembra che gli unici problemi siano, da un lato, l’interruzione volontaria di gravidanza, che cercano di contrastare con l’immissione nei consultori dei cosiddetti “Pro vita”, e, dall’altro, la bassa natalità con gli appelli a “fare figli/e”.
Ma, mi domando, con questa situazione di diffusa povertà, e anche di povertà assoluta, come fanno tante coppie a impegnarsi a generare bambini e bambine che avranno davanti  a sé solo fame, miseria ed emarginazione sociale. magari facendo ulteriormente lievitare quel valore del 14% di minori  molto poveri?
E mi chiedo e chiedo al Governo: perché, invece di occuparvi di spaventare le donne che hanno deciso di interrompere una gravidanza indesiderata, non vi impegnate a soccorrere i bambini e le bambine già nate? Un soccorso che non deve essere elemosina, bensì assicurare ai genitori (sia al padre sia alla madre) lavori stabili con stipendi dignitosi e assegni familiari congrui e, se il genitore è uno solo, assegni familiari maggiorati. Questo è l’unico modo per mantenere in vita e in salute tantissimi minori, per farli crescere bene, dimostrando che lo Stato, nella persona di questo governo, tiene davvero ai bambini e alle bambine più svantaggiate, affinché le differenze di ceto e di censo o di cittadinanza non siano d’impedimento alla loro crescita armoniosa.
Questo, un governo serio, davvero  interessato alla giustizia sociale , davvero impegnato per la salvaguardia della salute della popolazione – degli italiani da generazioni come anche di coloro che l’hanno acquisita da poco, venendo da altre parti del mondo, come anche e ancora degli immigrati che questa cittadinanza ancora non ce l’hanno, perché non gliela si vuole dare in nome di un sovranismo controproducente – questo, dico, è ciò che un governo serio, degno di questo nome deve assolutamente fare. Ora, subito, senza indugio, senza menare il can per l’aia come per ora sta facendo su tanti problemi.
 
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