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Ricordiamoci di Satnam Singh!
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La pulce nell'orecchio di Annapaola Laldi
26 giugno 2024 18:31
 
 A te, fratello Satnam Singh, giovane uomo sikh
che venivi dall’India
con la tua giovane moglie,
abbandonato gravemente ferito
come un rifiuto da cui ci si vuole liberare..
A te, che non hai conosciuto pietà alcuna,
ma sei stato soltanto calpestato in questa Italia
dove speravi di trovare una vita migliore.
A te il cordoglio di tutti coloro che conservano in sé
umanità ed empatia per chi arriva da lontano.
 
Ricordiamoci questo nome – Satnam Singh -, il nome di un essere umano esattamente come noi, che proveniva dall’India e che, sicuramente con un viaggio periglioso, che lo aveva indebitato coi trafficanti di esseri umani,  aveva cercato in Italia un futuro migliore, trovandovi, invece, solo uno sfruttamento feroce e il disprezzo di coloro che si arricchivano alle sue spalle e alle spalle di tutti gli immigrati abbandonati a sé stessi, tanto da lasciarlo sanguinante per l’amputazione di un braccio, avvenuta mentre lavorava, tra bidoni di spazzatura …
Ricordiamoci di Satnam Singh, per favore.
E riflettiamo se anche noi, italiani brava gente, non abbiamo una qualche responsabilità nel sistema che vuole produrre a prezzi sempre più bassi, tenendo vergognosamente basse le paghe di queste persone perché sono clandestini e troppo facilmente ricattabili.
Noi, che cerchiamo di risparmiare al supermercato e cerchiamo i prezzi più bassi …
Non ci viene in mente che se i prezzi sono bassi è perché chi lavora è brutalmente sfruttato con orari pazzeschi nei campi sotto il sole cocente e con paghe da fame? E quanti, uomini e donne, muoiono nei campi per il caldo e la fatica?
Quanto costerebbe un chilo di pomodori, o di fragole o di pesche o di mele se chi le raccoglie avesse un regolare contratto di lavoro e fosse stabilita una paga oraria di base? Certamente di più.
Quindi, anche noi siamo corresponsabili dello sfruttamento di queste persone, perché pur sapendo, facciamo vista di niente. Almeno di questo rendiamoci conto. Cominciamo da qui. Semplicemente da qui. E quando mangiamo ortaggi e frutta e passata di pomodoro e succhi di frutta … sentiamone l’amaro che ci viene comunicato dalla sofferenza di queste persone sconosciute. Ma che esistono, che vivono e muoiono per fare stare meglio noi.
E forse troveremo il coraggio di schierarci al loro fianco. Forse dovremo comprare qualcosa di meno per le nostre tavole, ma scopriremo di avere quella chiarezza della vista e quella coscienza desta che fa di ogni persona un essere veramente umano.
Per favore, almeno questo glielo dobbiamo. A Satnam Singh e ai tanti altri come lui, uomini e donne, di cui, sia pure senza volerlo, sfruttiamo il lavoro, mettiamo in pericolo la vita.
 
Aggiungo qui di seguito le vibranti parole pronunciate qualche giorno fa dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenuto alla celebrazione del 160.o anniversario della fondazione della Croce Rossa Italiana. Parlando del volontariato, su cui si basano molte attività della CRI, egli ha aggiunto:
 
"Il volontariato, nelle sue diverse forme, è un orgoglio del nostro Paese. Trasmette energia preziosa. I valori che esprime sono parte della cultura, e dell'identità stessa, del nostro popolo. Questo è il carattere dell'Italia, ampiamente diffuso nella concreta vita quotidiana ed è quel che la rende, in conformità alla sua storia, un Paese di grande civiltà. Contro questa grande civiltà stridono - gravi ed estranei - episodi e comportamenti come quello avvenuto tre giorni addietro, quando il giovane Satnam Singh, lavoratore immigrato, è morto, vedendosi rifiutare soccorso e assistenza, dopo l'ennesimo tragico incidente sul lavoro.
Una forma di lavoro che si manifesta con caratteri disumani e che rientra in un fenomeno - che affiora non di rado - di sfruttamento del lavoro dei più deboli e indifesi, con modalità e condizioni illegali e crudeli.  
Fenomeno che, con rigore e fermezza, va ovunque contrastato, totalmente  eliminato e sanzionato, evitando di fornire l'erronea e inaccettabile impressione che venga tollerato ignorandolo.    
Contro questi fenomeni risaltano e rassicurano i valori e il messaggio che diffonde la Croce Rossa, mostrando interpretazione concreta al rispetto della dignità di ogni persona, della solidarietà, del contributo dell'Italia alla crescita civile in ogni luogo e in ogni momento".
 
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