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 U.E. - U.E. - Commercio elettronico: le insidie vengono dalle 'poste'
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17 giugno 2008 0:00
 
Addio al luogo comune sulla diffidenza verso l'e-commerce: secondo la Commissione Ue non sono le truffe con le carte di credito l'incubo dei consumatori on line bensi' le poste e i corrieri espressi. A spiegarlo e' uno studio di Bruxelles che, analizzando le lamentele dei consumatori europei, ha scoperto che chi fa spese su internet non teme sorprese nell'estratto conto ma aspetta il postino al varco perche', quasi nel 90% dei casi, non arriva mai.
Lo studio dimostra come il 90% degli europei che hanno scritto alla Commissione Ue per lamentarsi dopo un acquisto on line ha avuto problemi con le poste: la merce non e' mai arrivata nell'88% dei casi, nel 6% e' arrivata in parte e nel 4% e' arrivata in ritardo. La situazione delle consegne era gia' grave negli anni scorsi e il nuovo rapporto non registra margine di miglioramento. I problemi nella consegna non sono solo spiacevoli attese spesso a vuoto, ma spesso comportano spese in piu' per i consumatori: quando la merce si danneggia durante il trasporto, e il consumatore vuole rimandarla indietro, spesso deve farlo a carico suo.
Poste e corrieri si mettono al riparo dalle critiche demandando ogni responsabilita' ai commercianti, che in molti Paesi hanno il compito di vigilare fino alla consegna della merce. Ma anche i commercianti spesso fanno i furbi, spiega il rapporto, e dimenticano i loro doveri legali dando inizio al rimpallo di responsabilita' che manda in crisi i consumatori e fa perdere loro la fiducia nell'e-commerce.
Secondo Bruxelles crolla dunque il mito delle frodi on line: certamente esistono, spiegano gli esperti, ma rappresentano solo il 2% dei problemi che hanno afflitto i consumatori europei nel 2007. In Italia, dicono le statistiche europee, oltre alle difficolta' con le poste sono numerosi gli episodi denunciati di costi nascosti o di merce non richiesta: nel primo caso, per un servizio apparentemente gratuito (consigli di ogni genere, oroscopi, previsioni) arrivano solleciti di pagamento via mail a cui il consumatore cede, nel secondo caso invece arriva direttamente a casa della merce mai ordinata.
Se per i problemi di consegna gli esperti della Ue non hanno rimedio - se non fare appello al rispetto delle regole a tutela dei consumatori - per tutti gli altri da Bruxelles consigliano avvedutezza: i consumatori non devono cadere nelle trappole dei commercianti, devono sapere che non hanno alcun obbligo di acquisto e che non devono in alcun caso sostenere spese aggiuntive.
 
 
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