In Cina e' stata lanciata una vera e propria campagna via Internet contro il colosso commerciale francese Carrefour, il boicottaggio dei cui prodotti e' sollecitato attraverso una valanga di messaggi spediti agli utenti per posta elettronica o inseriti nelle chat-room. La catena di ipermercati e' accusata infatti di appoggiare i gruppi filo-indipendentisti tibetani, che a loro volta premono perche' siano disertati i prossimi Giochi Olimpici Estivi di Pechino 2008. I destinatari della campagna, secondo i promotori, a partire dal 1 maggio non dovranno piu' acquistare nulla nei punti-venduta di 'Carrefour', che tra l'altro sarebbe implicata nei finanziamenti a favore del Dalai Lama. Nessuna reazione ufficiale da parte della compagnia francese, sebbene il quotidiano in lingua inglese 'Bejing News' citi un presunto funzionario della stessa, identificato soltanto come Li, a detta del quale sarebbero in corso verifiche circa l'esistenza o meno di tale campagna telematica.
"Penso che alcuni cittadini cinesi abbiano manifestato le proprie opinioni ed emozioni", e' stato il laconico commento di Jiang Yu, portavoce del ministero degli Esteri di Pechino.
"Auspichiamo che la controparte francese ascolti la voce del popolo cinese a proposito dei recenti problemi", ha proseguito Jiang, "e che adotti pertanto una posizione obiettiva".