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 ITALIA - ITALIA - La famiglia uccide piu' della mafia. Vittime soprattutto donne
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22 gennaio 2009 0:00
 
Un morto ogni due giorni, oltre 1.300 vittime in sei anni: la famiglia italiana uccide piu' della mafia, della criminalita' organizzata straniera e di quella comune. E quello che dovrebbe essere il luogo piu' sicuro, la casa, si trasforma invece nel luogo a piu' elevato rischio, come stanno a dimostrare gli ultimi fatti di sangue avvenuti nelle ultime ore a Foggia, Siena, Campobasso e nelle Marche.
Dai dati degli ultimi due rapporti Eures-Ansa sull'omicidio volontario in Italia - relativi agli anni 2005 e 2006 - emerge una realta' inequivocabile: un omicidio su tre avviene in ambito familiare. Nel 2006 ad esempio, le vittime di omicidi in famiglia sono state 195, pari al 31,7% di quelle complessive, con una crescita del 12% rispetto all'anno precedente, quando le vittime furono 176 (il 29,1% del totale). Le vittime di mafia sono state, nel 2006, il 25,2% del totale, e solo il 12,7% del totale degli omicidi quelle della tanto temuta microcriminalita'. Anche nel 2005, la criminalita' organizzata e quella comune hanno ucciso meno della famiglia: 176 i morti in ambito familiare, 146 le vittime di mafia (24,4% del totale), 91 quelle della criminalita' comune (15,2%).
Gli ultimi dati a disposizione - quelli relativi appunto al 2006 - sottolineano inoltre che quasi la meta' degli omicidi in famiglia avviene al Nord (94 vittime, pari al 48,4% del totale), mentre al Sud se ne contano 62 (31,8%) ed al Centro 39 (20%). La Lombardia e' la prima regione per numero di omicidi in famiglia (30); seguono il Veneto (22), la Campania (18), la Sicilia (17) e Lazio, Toscana ed Emilia Romagna (14 vittime).
Delle 195 vittime del 2006, 134 sono donne (+36,7% rispetto all'anno precedente). Il rischio piu' alto e' per le inoccupate, tra i 25 ed i 54 anni. Ed e' proprio nel rapporto di coppia che avviene oltre la meta' degli omicidi (52,8%), considerando che il 72,8% di questi delitti avviene all'interno delle abitazioni.
L'arma da taglio risulta lo strumento piu' utilizzato negli omicidi in famiglia (31,3%) e in nove casi su dieci e' maschio l'autore del delitto. 
 
 
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