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 U.E. - U.E. - Influenze: coordinare la ricerca veterinaria e medica
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Notizia 
24 marzo 2010 15:06
 
Il virus dell'influenza umana H1N1, che tanto ha allarmato lo scorso anno, prima aveva albergato in maiali e volatili; quello della grippe aviaria è fonte di grossi danni economici dove si manifesta e una minaccia latente per gli esseri umani. Il fatto è che i virus non fanno distinzione fra ospite umano o animale. L'unica cosa che vedono sono i recettori all'esterno delle cellule che gli consente di attaccarle e di moltiplicarsi in loro per poter sopravvivere. E i recettori di uccelli, mammiferi e umani sono abbastanza simili perché i virus dell'influenza saltino dall'uno all'altro, dando luogo a miscele potenzialmente pericolose.
Per questi motivi e per il fatto che le malattie non conoscono frontiere, l'Unione europa ritiene che sia giunto il momento di affrontare l'influenza in modo unitario, e di coordinare le indagini sulla salute animale e quella umana oltre che collaborare con gli Stati extra europei. "E' un tema complesso, ma dobbiamo affrontarlo", spiega Etienne Bonbon, specialista di sanità animale nella Commissione Europa. E' in gioco non solo la possibilità di prevenire una possibile epidemia in "tempo di pace" (quando non c'è), ma anche di sviluppare nuovi farmaci per trattarla quando si dovesse manifestare. La strategia di lungo respiro è una risposta molto più rapida di ora. "Bisogna ricordare che l'Europa è il maggior somministratore di vaccini al mondo, il 70%".
 
 
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