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 ITALIA - ITALIA - Pillola del giorno dopo, farmacista si rifiuta di venderla. Ignazio Marino: intervenga ministro
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18 luglio 2009 0:00
 
"Una donna si e' vista rifiutare dal farmacista la pillola del giorno dopo, prescritta con regolare ricetta dal medico di un consultorio. Credo sia una vicenda incredibile: per l'Organizzazione mondiale della sanita' la contraccezione di emergenza non si puo' ritenere, dal punto di vista scientifico, un aborto. Quindi quale obiezione di coscienza puo' addurre un farmacista di fronte ad un farmaco regolarmente prescritto da un medico?". Cosi' Ignazio Marino (Pd) interviene sul caso, avvenuto ieri a Fiumicino, chiedendo l'intervento del ministro del Welfare.
"Come pensa di agire il ministro della Salute, nel caso del farmacista che aveva invece l'obbligo di fornire quanto indicato correttamente da uno specialista?", chiede Marino. "Sono sempre favorevole a una discussione nella quale ogni posizione sia rappresentata e rispetto profondamente la visione etica di ciascuno.
Ma in uno Stato laico i diritti di ognuno non possono prescindere da quelli di una persona che, sulla base della prescrizione del suo medico, richiede un farmaco. E se domani - conclude - quel farmacista, per qualche motivo, decidesse di non vendere un medicinale salva-vita?".

"In molti paesi europei, ma anche negli Stati Uniti, e' stato deciso di rendere disponibile o in farmacia, o in altri negozi assieme ad altri farmaci, la pillola del giorno dopo, che dovrebbe essere disponibile tempestivamente senza ricetta. Non c'e' nessuna controindicazione, nemmeno se la donna fosse gia' incinta per rapporti precedenti, e dunque la ricetta e' solo un adempimento burocratico che serve solo a far perdere ulteriore tempo. Il rifiuto di molti medici di prescriverla, inoltre, spesso non e' dovuto a motivi nobili, ma solo per evitare prestazioni considerate inutili e per la paura che le donne vengano nel tuo pronto soccorso o nella tua guardia medica a chiedere la pillola: e' la classica situazione all'italiana." Lo ha detto, nel corso di un'intervista all'Agenzia Radiofonica Econews Silvio Viale, ginecologo e dirigente radicale. Viale spiega poi il meccanismo d'azione della pillola del giorno dopo: "Non e' un abortivo, perche' agisce prima che avvenga l'ovulazione, e quindi non e' possibile nemmeno ipotizzare che ci sia un effetto dopo il concepimento. Non c'entra nulla la questione dell'annidamento: e' una concezione risalente a venti, trent'anni fa quando non si conoscevano bene i meccanismo della fecondazione. La pillola del giorno dopo, che io chiamo sempre pillola dell'ora dopo, agisce nell'intervallo di tempo fra il rapporto sessuale e l'ovulazione. A differenza di cio' che comunemente si pensa, si rimane incinta coi rapporti avuti nei giorni precedenti. C'e' dunque un periodo in cui ci sono gli spermatozoi nel sistema genitale femminile ma non c'e' l'ovulazione. In questo lasso di tempo, se si assume la contraccezione d'emergenza, si riduce del 95% la possibilita' che insorga una gravidanza".
 
 
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