
Il giorno di Natale è entrata in vigore la conversione in legge del decreto fiscale collegato alla Legge di bilancio, portando novità anche per il ravvedimento operoso, ovvero la facoltà che il cittadino-contribuente ha di regolarizzare spontaneamente mancati adempimenti che riguardano tasse e tributi pagando sanzioni ridotte (1).
In breve è stata estesa alla totalità delle entrate tributarie -comprese quelle degli enti locali come Imu, Tari, tasse regionali- la possibilità di regolarizzarsi oltre l’anno,
ovvero l’eliminazione dei vincoli temporali già scattata dal 2015 per i tributi gestiti dall’Agenzia delle entrate.
Quindi, regolarizzazione con sanzioni ridotte, ovviamente crescenti, se si paga entro termini brevi dalla scadenza (15, 30, 90 giorni) o lunghi (un anno, due anni, oltre). Non solo: la regolarizzazione è possibile anche nel caso sia già iniziata un’attività di ispezione tributaria, a meno che non sia già stato notificato un atto di liquidazione o accertamento.
Si ricorda che il ravvedimento si attua pagando spontaneamente la tassa o il tributo con aggiunta delle sanzioni ridotte e degli interessi legali calcolati giorno per giorno dalla scadenza mancata fino al giorno di regolarizzazione.
Per approfondimenti si può consultare la scheda pratica
Regolarizzare inadempimenti su imposte e tributi: il ravvedimento operoso
(1) Dl 124/2019 convertito nella Legge 157/2019 art.10bis