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Diamanti Idb e Banco Bpm: per i rimborsi integrali, tra le grandi banche mancano soltanto loro
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Articolo di Anna D'Antuono
6 giugno 2018 11:40
 
 Nell'ultimo articol o riguardo la vicenda dei diamanti Idb e Dpi abbiamo evidenziato come all'incontro del giorno 8 maggio si sia finalmente messo nero su bianco ciò che da mesi era evidente a tutti: i "tavoli di conciliazione" non si terranno mai.
Dopo che pure Unicredit si è accodata agli altri istituti, decidendo di rimborsare, l'unica banca di grandi dimensioni a tenere i propri clienti sulle spine è il Banco Bpm.

Cosa fare, adesso, da parte dei clienti del Banco Bpm, "meno fortunati" di quelli degli altri grandi gruppi coinvolti?

Dopo una prima fase in cui dall'istituto si negava ogni responsabilità, rimarcando come avesse agito solo da segnalatore del cliente alla Idb, col tempo non pochi degli investitori seguiti da Aduc sono stati convocati nella propria agenzia del Banco Bpm per vedersi sottoporre delle offerte di risarcimento.
Le somme proposte ai clienti vanno dal 10% al 20% del capitale investito, passando per il 18%, con le pietre che rimarrebbero in loro possesso. La percentuale offerta corrisponde alla provvigione incassata dalla banca sulla vendita. I clienti, come scritto a febbraio, hanno tutti respinto la proposta sin nel corso dell'incontro. Il motivo è molto semplice: accettare il 20% del capitale investito vuol dire accettare il rimborso di solo il 40% oppure il 30% del danno, a seconda che si sia comprato a prezzo doppio oppure triplo rispetto al reale valore di mercato. A sfavore del Banco Bpm gioca anche il discorso che molti clienti non ne vogliono più sapere di diamanti e non sono disposti a tenerli nemmeno se indennizzati in toto della differenza pagata in eccesso.

Dopo la prima tornata negativa, al Banco Bpm hanno alzato la posta iniziando ad offrire il 50%, il 60% e in alcuni casi anche il 70% del capitale investito, sempre coi diamanti che rimarrebbero in possesso del cliente. Queste offerte stanno però pervenendo solo ad una piccola parte di clienti, evidentemente solo a quelli ritenuti importanti dal punto di vista commerciale.
Anche in questi casi, non è detto che la somma offerta riesca a compensare l'intero surplus pagato rispetto al vero valore di mercato. Tutto dipende dal prezzo, al netto di Iva e commissioni, a cui si riuscirebbe a vendere le pietre.

Occorre pertanto dare "una smossa" al Banco Bpm, per spingerlo a due decisioni.

La prima decisione è prevedere il rimborso per tutte le vittime dei diamanti Idb.
La seconda è rimborsare l'intero importo investito dal cliente, facendosi restituire i diamanti. Se ciò non fosse possibile -ma è da notare che gli altri istituti lo stanno facendo- l'importo offerto al cliente deve essere tale che, sommato al valore di vendita del diamante al netto di Iva e di commissioni, rappresenti un ristoro pari all'intero importo iniziale.

Aduc ha redatto un'apposita lettera che é messa a disposizione sul sito internet e che potrà essere inviata da tutti gli interessati, inclusi coloro che hanno già presentato il precedente reclamo. L'obiettivo è evidente: occorre fare pressione sull'istituto, dimostrando che si fa sul serio. In caso contrario, si estingueranno tutti i rapporti in essere con Banco Bpm. Riguardo i diamanti, non resterà a quel punto che fare causa.

I clienti del Banco Bpm interessati all'assistenza di Aduc possono contattarci mediante tutti i canali di comunicazione
 
 
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