Il Comune ha deciso - alleluia, alleluia - di pitturare 1.800 strisce pedonali che erano in condizioni pietose, dopo che il quotidiano La Nazione da settimane glielo ha ricordato con ogni mezzo a sua disposizione. Alla fine “hanno ceduto” con un intervento speciale di 13 milioni e 650mila euro, dovendo anche ritoccare il budget previsto per il 2023… nonostante i tanti, ma proprio tanti milioni che hanno previsto di incassare per infrazioni al codice della strada.
Ma la manutenzione? Che se andiamo in molte città italiane e non solo, è una pratica normale per garantire la sicurezza urbana e il decoro? Qui a Firenze, invece, per far ridipingere le strisce occorre "strapparsi le vesti”, rischiare la vita, passare da rompiscatole e - il peggio per loro - essere considerati come sordidi agenti dell’opposizione all’amministrazione di Palazzo Vecchio.
Stiamo parlando di civiltà, impegni al suo rispetto e applicazione, tutte quelle cose che si sentono spesso in campagna elettorale e che dopo “chi si è visto si è visto” e, di conseguenza, per restare nella tiritera dei proverbi, “o mangi questa minestra o salti dalla finestra”, cioè vivi al meglio la tua città, arrangiati e accontentati.
E’ come la manutenzione delle piste ciclabili. Correva il mese di aprile di quest’anno quando abbiamo segnalato lo stato pietoso delle siepi in via XX Settembre, che impedivano transito nella corsia mista pedoni/bici. Solo dopo circa due mesi hanno provveduto alla sistemazione. C’era bisogno di segnalare? Cos’é la manutenzione per Palazzo Vecchio?
E questi sono solo due aspetti… ché poi ci sono le buche, etc etc… Ma perché? Non ci dite che non ci sono soldi… visto che poi, rompi e rompi, vengono fuori. Forse manca la buona volontà o, più semplicemente la considerazione della propria missione civica?
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