No, non stiamo parlando dei treni che finalmente arrivano in orario… che governo di estrema destra o di sinistra che sia, non sono mai stati in grado di emulare la puntualità dei treni decantata durante il trentennio fascista del secolo scorso.
Parliamo dei nuovi percorsi che sono fiore all’occhiello di chi oggi ci governa.
E’ di oggi, con tanto di primo ministro e ministro della Cultura e il vertice di Trenitalia in carrozza, l’inaugurazione, decisamente veloce (1 ora e 47 minuti) e comoda, della tratta Roma/Pompei. Un successo, secondo i vari cantori dell’efficienza del governo.
Ma stiamo parlando di un treno che farà il suo percorso una volta al mese (UNA VOLTA AL MESE)... e che cos’è? Forse, come ha detto un leader di opposizione (Nicola Fratoianni - Sinistra Italiana) hanno esagerato e alzato la soglia del ridicolo… ma se andiamo oltre la battuta c’è un aspetto tragico che invece emerge: l'uso di soldi pubblici per mera propaganda di se stessi… e di una presunta efficienza in materia di trasporti che, finora, non ha proprio brillato.
E’ dei giorni scorsi il grande strombazzamento della linea diretta ferroviaria tra le due capitali economiche del sud, Bari e Napoli… peccato che ci mette più tempo (4 ore e 10 minuti) rispetto all’attuale servizio con cambio (3 ore e 38 minuti). Per l’occasione (fortuna loro?) si è speso solo il ministro dei Trasporti Matteo Salvini e la vicenda ha avuto meno rilievo.
Poi abbiamo il progetto del ponte sullo stretto di Messina, su cui sembra che tutto il governo si giochi la credibilità. Idea buona in astratto, perché se le strade e le linee ferroviarie per proseguire da Messina nel resto della Sicilia continuano ad essere in condizioni pietose… dove si va?
Per tornare a quando i treni arrivavano in orario…. forse è meglio che il governo non insista sui propri padri ispiratori.
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