Single day. Black Friday, Christmas gifts. 80% off. 20% off. Shopping. Credit card. Cash. Bank. Halloween. Thank giving day. Uhh, meno male che m’arrangio con l’inglese, altrimenti non mi rigirerei piu’ da nessuna parte. Beh, anche se non lo conoscessi, sopravviverei lo stesso. Chi non conosce tutte queste parole. E poi, possono sempre essere utili. A me l’America piace. Oh dio, gli americani… dipende… c’e’ di tutto… beh e’ questo il loro bello, non ti stupiscono mai, perche’ da li’ ti aspetti tutto e il contrario dello stesso. C’e’ o non c’e’ la Statua della Liberta’ all’ingresso del porto di New York? E sono loro che ci hanno portato questa caterva di abitudini per la felicita’ umana. Pensa un po’, anche il
Single Day, che e’ cinese, sostanzialmente inventato dal portale di vendite online Alibaba (che sembra stia surclassando Amazon), si esprime con termini inglesi. Poco fa stavo leggendo un articolo sulle nuove norme europee sugli investimenti finanziari…. meno male che avevo anche una pagina di Chrome aperta su Google traduttore dall’inglese, cosi’, anche solo per fissare alcuni semplici concetti del risparmio e non farsi fregare dalla sontuosa ridondanza in merito del
British/American language. Eh eh, ci sono cascato anche io. Oggi e’ sabato, il giorno dopo il B
lack Friday, che per tanti e’ diventato il black week end… vuoi mettere un sabato, per vendere ed acquistare, rispetto ad un venerdi’, anche perche’ per noi che non siamo nel continente statunitense, ieri e’ stato raro rimpinzarsi di tacchini con le castagne, e quindi, niente ponte. E quindi, con la black onda lunga, vado a comprare cio’ che mi serve, non solo al supermercato, ma anche ai grandi magazzini e ai luccicanti negozi in centro. Faro’ affari? Ammesso che si possano chiamare affari gli acquisti che fai perche’ indotto dai
battage (questo e’ un francesismo, ops) pubblicitari, essendo sabato sono anche psicologicamente piu’ sereno, anche se i quasi 250 morti dell’Egitto…. si’, dai ma saranno rari i prodotti egiziani in cui mi imbattero’, a parte i fagiolini e qualcos’altro del genere. Andiamo:
black is black! Uffa, ma non e’ che abbia tanta voglia, anche perche’ e’ altamente probabile che larga parte di cio’ che xx% off, a parte alcuni oggetti tecnologici, e’ mediamente una schifezza. Sai che faccio? Il normale. Bella parola: normale. Quindi, se lo facessi dovrei riempire la saccoccia di xx%off. Normale = che si attiene alla norma, e dove giro l’attenzione, lo sguardo, l’orecchio…
black qui e black la’. Questo e normale. Allora, che faccio?
L’anormale? Che brutta parola, Quasi da cattivo. Un po’ sessantottina se mi rinchiudo in essa crogiolandomi e, sostanzialmente, facendomi capire da pochissimi. Ma si’, dai, faccio il solito individualista, normale per me. Cioe’ vado in quel negozietto fuorimoda, come il barbiere, dove a tagliare il pelo c’e’ un signore di 85 anni che non vuole andare in pensione e gli piace chiacchierare coi clienti… non molto alla moda “del pelo”, ovviamente. E che devo fare? A me piace mangiare, vestire, ascoltare, usare “sano”. Sano per me, ovviamente. Mica per tutti. Non e’ il Servizio Sanitario nazionale, come quello del
Black Friday (oh, ho letto anche di servizi sanitari a xx% off per il venerdi’ nero) ma la mia sanita’.
Mi viene un dubbio: non e’ che sono un po’ clandestino a pensare e fare cosi’?