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Aduc- Osservatorio Padova. Riuscira' AcegasAps a ottenere altri soldi?
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Comunicato di Mara Grazia Lucchiari
30 dicembre 2010 13:59
 
 Tanto ferro e fuoco nei mesi scorsi per limare gli aumenti della Tia, il costo dei servizi sull’asporto rifiuti, per fissarla a un 3%. L’ex municipalizzata AcegasAps chiedeva al comune di Padova il 6,5%. Ora, con il diluvio di aumenti delle tariffe che si abbatteranno sui bilanci delle famiglie padovane, l’azienda ci riprova, e infila, con gli auguri di fine anno, la richiesta al Comune di imporre un aumento di un altro 3%. Come dire: già che ci siamo con le mazzate, una più una meno. E il pretesto con cui si giustifica la richiesta d’aumento è riconducibile anche ai costi della cosiddetta raccolta porta a porta dei rifiuti, che il Comune attiverà dal prossimo anno in due piccole zone limitate ai quartieri 3 e 4.

Vorremmo capire, viste le premesse, a quanto lieviteranno i costi della Tia nel momento in cui la raccolta porta a porta sarà estesa a tutte le utenze della città. Perché ci pare scontato che l’obiettivo del Comune sia questo. E noi dal prossimo anno ci attiveremo, con tutti i gruppi e partiti che lo condividono, per una iniziativa popolare sulla città per accompagnare l’assessore all’ambiente Zan in questa operazione virtuosa. Perché la raccolta porta a porta consente di eliminare i cassonetti, che diventano troppo spesso delle piccole puzzolenti discariche a cielo aperto. Tanta materia si può recuperare, perché la separazione dei rifiuti è praticata al massimo, e quindi si riduce la necessità di impianti di smaltimento come inceneritori e discariche. Di conseguenza, insieme all’assessore Zan, chiederemo la chiusura della prima e seconda linea dell’inceneritore di Padova.

Ci pare pertanto immotivata la richiesta di aumento della Tia da parte di AcegasAps attribuita al porta a porta. Recenti studi di regioni limitrofe al Veneto, come Lombardia ed Emilia, confermano l’equivalenza sostanziale dei costi. Sappiamo altresì che chi gestisce discariche e inceneritori non ha interesse a praticare la raccolta porta a porta perché non può fare buoni guadagni sostenuti dal contributo pubblico. E puntualmente invocano il basso gradimento dei cittadini e paventano l’aumento dei costi. Ma ci adopereremo per smentirli.
 
 
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