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FARE FESTA IN BUONA COMPAGNIA
OVVERO: TRE PENSIERI DI SRI AUROBINDO
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La pulce nell'orecchio di Annapaola Laldi
1 maggio 2005 0:00
 

Non dare il nome di conoscenza
al tuo solo credo
e quello di errore, d'ignoranza e di ciarlataneria
al credo altrui,
o perlomeno non schernire
i dogmi delle sette e la loro intolleranza.


Sono veri solo quei pensieri
il cui contrario e' anche vero, a suo tempo e luogo;
i dogmi indiscutibili
sono il piu' pericoloso genere di menzogna.


Quando sento parlare di un giusto furore,
mi meraviglio del potere che hanno gli uomini
d'ingannare se stessi.



NOTA
Offro in dono, come gia' feci il 15 aprile 2003 (clicca qui), alcuni pensieri di Sri Aurobindo, e precisamente i numeri 8, 44 e 51, che traggo dal volume SRI AUROBINDO, Pensieri e aforismi, Edizioni Arka, Milano s.i.d. (pp. 52,101 e 114).
Mi accorgo che il pericolo di identificarci con cio' che riteniamo per vero e' sempre in agguato, cosi' come il rischio di screditare le idee degli altri, distorcendo le loro parole, facendo il processo alle intenzioni, o, peggio ancora, schernendoli. Poi, quando queste cose colpiscono noi, allora gridiamo allo scandalo ... Perche' succedono queste cose? Perche' siamo tanto reattivi e ci e' difficile ascoltare gli altri con calma, e anche spiegarci, a nostra volta, con tranquillita'? E poi: questa pretesa di essere gli unici possessori della verita', non e', in realta', un peso insopportabile per le nostre forze?
Quanto scrive Sri Aurobindo mostra l'universalita' di questo problema; la qual cosa, da un lato, puo' farci disperare, ma, dall'altro, ci mette davanti una sorta di sfida ad andare in profondita' per conoscerci meglio, vale a dire per conoscere meglio come funziona l'umanita' di cui siamo fatti tutti quanti, al punto che potremmo dire che ci facciamo da specchio gli uni con gli altri.
E' questa la strada che percorre Mirra Alfassa (La Madre), nel suo commento, di cui mi piace riportare i passaggi che seguono (commento al pensiero n. 8):

". Se vi oggettivate un poco, vedete che tutto quello che avete imparato o che avete pensato e che vi ha dato l'impressione di essere vero e di avere un'importanza capitale, lo avete eretto a conoscenza, spontaneamente, senza rendervene conto, e che siete subito pronti a contraddire una nozione diversa in coloro che vi dicono: 'no, non e' cosi', non e' come dici tu'.
Se vi osservate, riuscite a capire il meccanismo di questa intolleranza e potete subito porre fine a tutte le discussioni oziose. Ritorniamo a quello che vi ho detto una volta: il contatto che avete avuto con la verita' delle cose, il vostro contatto personale -un contatto piu' o meno chiaro, piu' o meno profondo, piu' o meno vasto, piu' o meno puro- ha potuto dare, a voi in particolare, un'esperienza interessante e talvolta decisiva; ma non perche' questo contatto vi ha dato un'esperienza d'importanza decisiva dovete credere che sia universale e che lo stesso contatto debba dare la stessa esperienza ad altri. E se capite che e' una cosa puramente personale, individuale, soggettiva, che non e' niente affatto una legge assoluta e generale, allora non potete piu' ne' disprezzare la conoscenza degli altri ne' voler imporre loro il vostro punto di vista e la vostra esperienza. E cosi' vengono evitate tutte quelle dispute mentali, che sono completamente inutili..
Il fatto sorprendente e' che, ad esempio, quando avete una debolezza, un lato ridicolo del carattere, un difetto o un'imperfezione, poiche' li avete in modo piu' o meno naturale, li considerate naturali, non vi colpiscono; ma nel momento in cui questa stessa debolezza, questa stessa imperfezione, questo stesso lato ridicolo si presentano in un altro, vi colpiscono profondamente, e vi dite: Come puo' essere cosi'?', ma non vi rendete conto che siete anche voi 'cosi''. Allora, alla vostra propria debolezza e imperfezione, aggiungete il ridicolo di non rendervene conto. Potete trarne una lezione: quando c'e' qualcosa in un altro che vi sembra del tutto inaccettabile e ridicolo: -'Come! E' cosi', si comporta in questo modo, dice queste cose, fa questo'-, dovete dirvi: 'Guarda, guarda! Forse faccio anch'io la stessa cosa senza rendermene conto. Sara' bene, per cominciare, che mi guardi dentro prima di criticare l'altro, per essere sicuro di non fare, con qualche leggera variante, esattamente la stessa cosa'. E se avrete il buon senso e l'intelligenza di farlo ogni qualvolta la condotta di un'altra persona vi urtera', vi renderete conto che, nella vita, il rapporto con gli altri e' come uno specchio che vi viene presentato per vedere piu' facilmente e in modo piu' perspicace le debolezze che portate in voi...".


Brevi note biografiche
SRI AUROBINDO (Calcutta 15.8.1872 - Pondicherry 5.12.1950), soggiorno' e studio' in Inghilterra dal 1879 al 1893. Tornato in India, si dedico' alla causa dell'indipendenza del suo Paese, e per questa attivita' fu incarcerato per circa un anno (1907). Per sfuggire a un nuovo arresto, si trasferi' nella colonia francese di Pondicherry dove si applico' definitivamente a quello che sentiva essere il compito della sua vita vita, lo YOGA INTEGRALE nella prospettiva che l'attuale "homo sapiens sapiens" non e' il punto di arrivo dell'evoluzione, ma che e' necessario un ulteriore passo avanti nell'essere umano come singolo e nell'umanita' nel suo complesso. Intorno a lui si raccolse un gruppo di amici e ammiratori che ben presto dettero vita a un vero e proprio Ashram, ancora esistente.

MIRRA ALFASSA (Parigi 21.2.1878 - Pondicherry 17.11.1973), figlia di madre egiziana e padre turco, francese di cittadinanza e cosmopolita per educazione e curiosita' di vita, conobbe Sri Aurobindo nel 1914, durante un viaggio in India col suo secondo marito. Passata in Giappone, dove rimase quattro anni, torno' a Pondicherry, dove resto' definitivamente accanto ad Aurobindo, al quale deve il nome di "THE MOTHER" (La Madre), con cui e' piu' conosciuta, e che le affido' la direzione dell'Ashram, da lei definito "un campionario delle difficolta' umane". Anche dopo il 1950, porto' avanti lo yoga integrale in un'esperienza personale testimoniata in particolare nei dodici volumi dell'"Agenda" (Edizioni Mediterranee), le conversazioni raccolte da Satprem (un discepolo francese che le era particolarmente affezionato) nel corso di una quindicina d'anni.

Su Internet numerosi sono i siti sui quali trovare informazioni e documenti su Sri Aurobindo e La Madre. Vi sono pure diverse associazioni, anche in Italia, che si richiamano a loro.
 
 
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