testata ADUC
I prezzi della verdura, le speculazioni dei grossisti e le colpe degli agricoltori
Scarica e stampa il PDF
Macromicro economia di Domenico Murrone
15 settembre 2007 0:00
 
Le associazioni di produttori agricoli sono scese in piazza piu' volte per illustrare agli italiani e alla classe politica la loro non responsabilita' per il caro vita. I prodotti agricoli -dicono- ci vengono pagati sempre meno; sono gli intermediari che fanno lievitare i prezzi. L'argomentazione e' sicuramente fondata, tanto che l'Antitrust ha effettuato un'indagine conoscitiva [1] sulla distribuzione agroalimentare, che ha evidenziato come siano ancora troppi gli intermediari (grossisti) che intervengono per far arrivare la verdura dal campo al negozio.
Questo eccesso di grossisti non e' dovuto ad una fatalita', ma e' frutto di un assetto del settore che permette agli intermediari di poter guadagnare e a volte speculare. Ma la colpa non e' di chi guadagna, ma di quelli che da questo assetto ci perdono: gli agricoltori stessi.
Come giustamente ha rilevato l'Antitrust: "Pur risultando evidente il tentativo della grande distribuzione di accorciare la catena distributiva, riducendo al minimo il ricorso ai grossisti che svolgono un mero ruolo di intermediazione commerciale, la difficolta' a trovare, e a mantenere, fornitori di prodotti ortofrutticoli di dimensione e caratteristiche adeguate sembra penalizzare molto, per le catene distributive, la redditivita' complessiva del comparto rispetto a quella degli altri comparti alimentari.

Troppi dettagli, poche vendite. Molti produttori agricoli hanno in mente un'idea sbagliata del consumatore, o meglio . oscillante. Si passa dalle imprese che non lo considerano per nulla (producono e basta: per tradizione, perche' su quel particolare prodotto percepiscono contributi statali o europei .) a quelle che lo immaginano capace di percepire la differenza tra il pesto non "dop" e quello ligure, prodotto con basilico cresciuto in quella specifica zona del comune della provincia di Genova. Avete presente le migliaia di ore dedicate dalla tv alla nostra agro-industria? Tutti i produttori e i loro rappresentanti a riempirsi la bocca con le caratteristiche peculiari e le sfumature di quella cipolla o patata. Associazioni che si scagliano contro le indegne produzioni spagnole, marocchine, cinesi, statunitensi.

Ebbene, tutto questo concentrarsi sui dettagli fa perdere di vista l'elemento essenziale. Occorre che i prodotti arrivino ai consumatori a prezzi decenti. La varieta' e la bonta' di verdure, ortaggi e frutta freschi o lavorati, pagano lo scotto di un sistema produttivo poco organizzato, fatto da piccole e piccolissime aziende che non possono confrontarsi con la moderna distribuzione fatta da iper e supermercati.

I grossisti ancora servono. Sono gli intermediari, al momento, a coprire questa asimmetria tra le esigenze delle grosse catene di distribuzione (grandi quantita', omogeneita' dei prodotti e standardizzazione dei processi produttivi) e le caratteristiche delle aziende agricole (piccole).

Cosa hanno fatto le organizzazioni agricole? Confagricoltura, Coldiretti, Cia e tutte le altre associazioni dei produttori, sono vissute per decenni sotto l'ombrello di miliardi di euro di contributi dei fondi Ue. Il loro ruolo e' stato essenzialmente di curare le pratiche burocratiche perche' ai loro associati arrivassero i finanziamenti dall'Europa. Queste associazioni per anni hanno sorvolato sulle varie truffe che il sistema dei contributi ha portato. Ma non e' questa la loro principale responsabilita'. Nonostante il fiume di denaro pubblico affluito da Bruxelles, esse non hanno favorito l'aggregazione tra agricoltori. Attualmente sono migliaia le aziendine che senza il sostegno pubblico avrebbero gia' chiuso i battenti. E' questa la grave colpa degli agricoltori e delle loro organizzazioni, ed e' inutile che piangano miseria in televisione o nelle piazze. Cambino strategia, stimolino l'aggregazione dei vari produttori, lascino a casa il loro bagaglio corporativo impregnato da erogazioni e contributi.

[1]
Indagine conoscitiva sulla distribuzione agroalimentare
 
 
MACROMICRO ECONOMIA IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS