Per capire come va e andrà l'economia mondiale, un ottimo indicatore è il numero di contratti mensili che riguardano sfruttamento di pozzi petroliferi, concessioni per costruire ferrovie, autostrade o reti di telecomunicazioni, commesse di carri armati e cannoni. O aerei civili.
Altrettanto utile per capire come va il mondo è farsi un giro nei mercatini, soprattutto quelli delle feste di paese. Occasione, un tempo, per fare acquisti anche importanti, oggi spesso ridotti a pura giocattoleria, tutta rigorosamente 'made in Prc' (Repubbilca popolare cinese). Il numero di bancarelle che vende palloncini, bambole, braccialetti, macchinine e animaletti vari, animati o in pelouche, sopravanza di gran lunga quella di vestiario, lampadari, mobili e calzature. Frutto sicuramente della diffusione dei centri commerciali, ma sintomo evidente che - per stimolare la gente con pochi soldi ad acquistare - sempre più 'mercanti' sfruttano il formidabile stimolo rappresentato dalla curiosità dei bambini. Così non appena un pargolo è nelle vicinanze, ecco il commerciante azionare il trattore ribaltabile, il finto topo o la casetta illuminata.
Sono meccanismi che l'atmosfera gioiosa del mercatino di paese rende evidenti. Al contrario nei centri commerciali sono sistematici e per questo quasi invisibili. E rivolti anche ai bambini più che maggiorenni e teoricamente vaccinati.
Ps. Altro ottimo indicatore su come gira l'economia mondiale, sarebbero i dati mensili di consumo e fatturato generato dal mercato delle droghe nell'Occidente: sapremmo di quante risorse dispongono, fra gli altri, terroristi e mafiosi. Numeri nascosti dalla cecità proibizionista.