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Invasione Ucraina. La complicità di neutrali e nazionalisti
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Stati uniti d'europa di François-Marie Arouet
1 marzo 2022 11:59
 
Via via che l’invasione russa procede viene fuori il letame di alcune nostre culture cresciute nella bambagia concessa (e che mai non dovrebbe esserla) ad alcuni angeli della morte: i neutrali e i nazionalisti, magari ammantati da un buon strato di erudizione e cultura (1).
I neutrali si mettono sulla sponda del fiume in piena, vedono i cadaveri (reali e figurati) che passano e attendono di non vederne passare più per continuare nel loro elogio coprofago della neutralità.
Essere neutrali con la guerra in atto significa stare con l’aggressore. L'unico metodo efficace per difendere gli aggrediti candidati alla morte è impedire che l'assassino vada avanti. Ogni morte in più è segno di sconfitta, per questo sono complici anche quelli che si trincerano dietro procedure burocratiche che hanno bisogno di tempo per giustificare il non intervento immediato (2).

Si è complici di ogni morte e distruzione anche facendo i nazionalisti, come il premier ungherese Orban che, per la presunta difesa del suo territorio, non interviene più di tanto e sta già ponendo paletti contro alcuni interventi dell’Ue. Orban continua a non capire cosa sia l’Europa e come sia importante la sua iniziativa contro l’aggressione russa che è soprattutto contro l’Europa politica unita, così come aveva fatto col covid affidandosi allo scarsamente efficace vaccino russo.

Neutrali e nazionalisti vanno combattuti, emarginati nelle scelte, accolti nei nostri dibattiti di Paesi liberi col rispetto che si deve alla libertà di espressione.

In momenti come questo non è proprio il caso di dire ai nostri figli che ci fanno domande, fesserie del tipo “la verità sta nel mezzo”. La verità non c’entra nulla, si tratta solo di scelte politiche precise per impedire che anche una sola persona continui a morire.


1 – i nazisti erano eruditi e con bagagli culturali notevoli, propagandavo il vegetarianesimo come quello del loro capo ed erano amanti degli animali, soprattutto dei cani… era il corollario del loro odio assassino verso altri umani che avrebbero potuto metterli in difficoltà, non a caso contro culture solide e all’opposto della loro come l’ebraismo e quelle della perfida Albione.
 
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