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Turisti russi. Ue non è terra di privilegi ma di diritti
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Stati uniti d'europa di Vincenzo Donvito Maxia
17 agosto 2022 12:09
 
Secondo la prima ministra estone Kaja Kallas visitare l'Europa sarebbe “un privilegio, non un diritto umano”. Nello stesso modo la pensano Lituania, Lettonia, Polonia e Finlandia. In particolare la prima ministra finlandese è quella che ha per prima posto il problema e vorrebbe che altrettanto accadesse in tutta l’Unione (1).

E’ preoccupante, a nostro avviso, il fatto che l’Unione europea sia considerata terra di privilegi e non di diritti. Anche se ritenessimo valido (e non lo riteniamo...) che in questo momento avesse ragione la finlandese Sanna Marin, rimane questa considerazione della premier estone che, a nostro avviso, stride con tutti i principi della Ue. L’Unione è stata creata e si sviluppa proprio per essere terra di diritti, umani e non solo. Tutti i Paesi membri devono esser grati ai propri legislatori di essere stati lungimiranti fino ad oggi e per il futuro con l’obiettivo federalista. Se qualcuno ha pensato di voler costruire un fortino (o di esserne stato accettato a posteriori) è indice di fraintendimento rispetto ai principi fondatori e a quella politica che – pur coi tempi spesso troppo lunghi – ci porta oggi ad operare per l’accesso di Ucraina, Moldavia, Georgia, Montenegro, Macedonia, Kosovo, Bosnia, Albania, financo Israele.

La lotta perché l’Unione non sia terra di Stati ma di cittadini, è perno base delle iniziative comunitarie, istituzionali e popolari. E’ per questo che l’Unione combatte contro l’invasione putiniana dell’Ucraina, ma non contro i russi. Identificare un popolo con il potere che lo “amministra” già ha poco senso quando siamo in democrazie liberali (1), figuriamoci quando la democrazia è strumentalizzata (come in Russia) per giustificare il procrastinarsi del potere di oligarchie.
I paventati timori di infiltrazione da parte dei turisti sono solo alibi per giustificare la propria voglia di combattere il regime putiniano con le sue stesse armi. Con l’aggravante di aver culturalmente dato vittoria a quel regime trasformando i propri ordinamenti come se fossero quelli di Putin.
Se pensiamo che ancora oggi utilizziamo il gas di Putin, e che così sarà anche per il prossimo inverno,… altro che infiltrazioni tramite turisti…

L’estone Kallas e la finlandese Marin è bene che si rileggano i motivi per cui esiste e sono entrate in Ue. Su questo crediamo si costruiscano istituzioni solide e attraenti, altrimenti sembra quasi che stiamo giocando ad una battaglia navale.


1 - poco senso alimentato anche dal fatto che in molte di queste democrazie liberali a votare ci va il 50% o meno degli aventi diritto.
 
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